CORRUZIONE: VIETTI, FENOMENO PREOCCUPANTE, ITALIA IN DIFETTO

‘La corruzione desta assoluta preoccupazione e su questo il nostro Paese è in difetto’. Il vicepresidente del Csm, Michele Vitti, nella relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti a Torino, riprendendo un passaggio del suo presidente Salvatore Sfrecola, ha sottolineato un dato particolarmente allarmante: in Italia attorno alla corruzione ruota un giro d’affari di 60 miliardi di euro, pari alla meta’del valore che ha in tutta Europa. Si impongono, dunque, alcune urgenze: ‘allungare i tempi di prescrizione – ha detto Vietti – istituire un’Autorità indipendente che abbia funzioni di prevenzione e di monitoraggio, ridefinire i reati contro la Pubblica Amministrazione e dei fondi neri’. Nel suo intervento, Vietti ha parlato anche della necessità di rafforzare la collaborazione, già peraltro esistente, tra magistratura ordinaria e magistratura contabile. Troppo poche – secondo Vietti – le denunce per i danni erariali e troppo ‘quelle che si vengono a sapere tramite gli organi di stampa’. Il vicepresidente del Csm ha ricordato l’urgenza di dare ‘attuazione alla Convenzione di Merida’ del 2003 con cui l’Onu impegno’ i Paesi membri a combattere la corruzione a livello internazionale ed ha auspicato di avviare in Italia ‘un percorso di unificazione delle giurisdizioni, rivedendo i tradizionali confini tra magistratura ordinaria, amministrativa e contabile’. Una ‘razionalizzazione dell’intero sistema nell’ ottica di fornire un servizio migliore ai cittadini. Una giustizia efficiente – ha tra l’altro detto Vietti – è uno strumento importante per la competitività, la crescita dell’economia’. Anche questo porta con sè la necessità di celebrare i processi, garantendo tempi istruttori e dibattimentali adeguati, in modo che siano tutelati gli interessi di tutte le parti: ‘dell’imputato di essere giudicato nel merito delle accuse, dello Stato e della parte offesa’.