La via Crucis del Professore Monti

Il nostro Premier sa benissimo che il punto dolens del debito pubblico italiano è la massiccia evasione fiscale. Sa anche altrettanto bene che l’unica via possibile per sopprimerla, o quantomeno ridimensionarla, è l’indagine patrimoniale: negli ultimi anni due italiani su quattro, anche tre se del caso, sono vissuti al di sopra delle loro possibilità e spesso di proventi del tutto o in parte occultati al fisco. Purtroppo sa anche che i due terzi della maggioranza bulgara, o forse meglio “italica”, che lo sostiene nella sua mission, ahimè quasi “impossible”, non gradisce provvedimenti questo tenore: qualche altra operazione di stampo dolomitico alzerebbe una… diciamo… Cortina (!) di ferro sul suo difficile cammino costringendolo a desistere. Con queste premesse cosa fa? Tanto per cominciare si arrabatta sui tagli delle pensioni, sui pochi spiccioli dei vecchietti cui impone pagamenti “tracciati” oltre i mille euro, nonché l’utilizzo di “moneta di plastica” che, per chi ha superato la settantina e pagato sempre cash, diventano un’angoscia quotidiana. Immaginate quanti di loro sbaglieranno o dimenticheranno il pin nei prossimi giorni? Una marea volendo essere ottimisti.
Non mette patrimoniali per non scontentare il Pdl, al contempo vorrebbe ridurre le entrate, certamente rilevanti, ma a ogni buon conto legittime e adeguatamente tassate di farmacisti e notai per accontentare il Pd, e soprattutto il suo Segretario che queste categorie non avrebbe mai avuto troppo in simpatia. Omologa i proventi dei tassisti… non so per quale calcolo aritmetico, a quelle dei contribuenti più ricchi aumentando il numero delle licenze. Liberalizza, anche se lui stesso ospite di Fazio ha riferito di non gradire il termine, le professioni:col risultato che presto avremo tutti l’ingegnere, l’architetto, l’avvocato, e … spingendoci oltre forse anche il medico, low cost :ma a con quali garanzie di risultato della prestazione? Già il mercato abbonda di titoli accademici di dubbia provenienza rilasciati da paesi che non sono la culla della professionalità eda stento il loro utilizzo è calmierato dagli interventi degli Ordini Professionali, una deregulation aumenterebbe il numero dei furbetti che, in nome del risparmio, fornirebbero servizi scadenti, se non pericolosi nei vari settori, per il cittadino “risparmioso”. La storia peraltro insegna come le liberalizzazioni dei servizi e degli enti in Italia ha fornito solo confusione e offerte scadenti, sia pur nella loro accanita concorrenza.
Negozi aperti sempre, o meglio quando il proprietario lo vuole, o per essere più precisi, ”alla cinese”: chi di voi avrà fatto un giretto nelle varie China Towns italiane o straniere non avrà avuto difficoltà a reperire negozi di asiatici che vendono “repliche” di marche famose anche a mezzanotte. Benzina al costo ormai quasi di un flacone di Chanel n.5 (replica!), venduta da hard discount dei carburanti, che in nome di qualche centesimo di euro in meno, vi offrono un prodotto che, se di scarsa raffinazione, potrebbe farvi rimettere una vettura nuova comprata con tanti sacrifici, specie se non trattasi di dream car. Dove andremo a finire con questa decretazione Salva Italia? Io non lo so, ebbene sì caro Professor Monti Lei di sicuro camminerà sulla via Crucis, ma temo che saremo noi i crocifissi del Golgota e per di più lo saranno quelli che non hanno peccati… tributari s’intende.

Diego Spanò