SALDI INVERNALI 2026, NIENTE BOOM DI ACQUISTI

I saldi invernali 2026 non segneranno l’atteso rilancio dei consumi e, al contrario, rischiano di tradursi in una forte delusione per i commercianti sul fronte del fatturato, complice la ridotta capacità di spesa delle famiglie dopo le festività natalizie e un anno segnato da rincari diffusi e continui aumenti dei prezzi. È quanto emerge dalle stime del Codacons sull’andamento degli sconti di fine stagione.

Secondo l’associazione, i budget degli italiani risultano già fortemente compromessi dalle spese sostenute tra Natale, Vigilia e Capodanno, che hanno aggravato un deficit generato dagli aumenti registrati nel corso del 2025 su beni alimentari, energia e trasporti. Una situazione che lascia poco margine agli acquisti non essenziali e che frena la propensione alla spesa proprio all’avvio dei saldi, riducendo il giro d’affari – che non supererà quest’anno quota 4,5 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto ai livelli di spesa pre-Covid.

«Non ci attendiamo alcuna impennata delle vendite» – spiega il Codacons. «Far partire gli sconti a ridosso delle festività natalizie e di Capodanno è una scelta quasi suicida, perché i portafogli degli italiani risultano già svuotati dalle spese per regali, pranzi e cenoni. A questo si aggiunge, quest’anno più che mai, l’effetto Black Friday: quattro giorni di sconti speciali che hanno spinto molti consumatori ad anticipare acquisti che tradizionalmente sarebbero stati effettuati durante i saldi».

«Infine» – conclude il Codacons– «a decretare la crisi delle vendite di fine stagione contribuisce in modo determinante il commercio online, che grazie a promozioni valide tutto l’anno continua ad attrarre un numero crescente di cittadini, sottraendo ulteriori quote di mercato ai negozi tradizionali».

Come ogni anno, infine, il Codacons mette in guardia i consumatori da possibili fregature, e diffonde i consigli utili per fare acquisti in sicurezza durante i saldi:

1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3. Girate. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.
4. Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali, per esempio, costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova
6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7. Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9. Pagamenti. Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.