What’s happening in European Union. Il Vecchio Continente soffre di vecchiaia

Gli anziani vivono molto alla giornata. I giovani, invece, fanno progetti per il futuro. Due comportamenti che rappresentano l’Unione europea di oggi. Specialmente dopo due recenti decisioni: i 90 miliardi di sostegno all’Ucraina e la revoca del divieto di vendita di auto a benzina a partire dal 2035.

La decisione dei 90 miliardi come debito comune europeo, presa dal Consiglio Europeo in alternativa all’utilizzo dei 200 miliardi di asset russi congelati, pur se ha formalmente onorato l’impegno di continua a dare sostegno finanziario all’Ucraina, denota politicamente la debolezza dell’Europa ad usare i propri poteri e la propria forza (1). Il timore di un contenzioso giudiziario con la Russia (anche malamente preannunciato da portavoce che vomitano slogan e minacce anche sugli arredi dei gabinetti), e le contrarietà di alcuni Stati membri (sui quali altrettanta debolezza si evidenzia per il fatto di non “liberarsene”) hanno contribuito alla decisione.

Gli acquirenti di auto elettriche non sono quelli che ci si aspettava. E non molti sono quelli che acquistano “made in Europe”. Nonostante i pesantissimi dazi che l’Unione ha imposto sui veicoli cinesi (2), il leader mondiale di auto elettriche (3) fa molta concorrenza: secondo Schmidt Automotive Research, nei primi dieci mesi dell’anno i marchi cinesi di vetture solo elettriche hanno rappresentato il 10,7% del mercato in Europa occidentale, un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente… quando questi dazi non c’erano.

Calmato l’entusiasmo di  quando fu presa la decisione (2022), pressione di diversi governi (Italia e Germania fra questi), intimoriti dalle politiche dei grandi americani del settore che hanno bloccato la transizione dopo le decisioni di Trump, lo sbarramento del 2035 è saltato. Compensato con l’imposizione per le auto a combustione di emissioni ridotte del 90% rispetto ai livelli del 2021 e da un maggiore utilizzo di acciaio “verde” europeo.

Questo mentre le vendite di ibride cinesi, non soggette ai nuovi dazi, sono aumentate vertiginosamente.

Non è quindi fantascienza che l’opzione elettrica diventerà la più economica, con le industrie cinesi all’avanguardia e quelle europee, concentrate sull’oggi che marginalizza l’elettrico, che non avranno investito abbastanza per competere (dazi o non dazi) con le cinesi.

Dicevamo degli anziani che vivono alla giornata e i giovani che fanno progetti e investono sul futuro. Ma, nonostante alcune differenze di età media (per esempio in Cina 40, in Ue 45), non crediamo sia l’età anagrafica a determinare certe scelte, ma la vecchiaia di scelte e metodi politici. Dove gli anziani tendono di più a conservare il vissuto, il quotidiano, magari il domani, refrattari a nuove sperimentazioni, mentre i giovani sono maggiormente disposti a investire sul futuro.

Crediamo che alla domanda “What’s happening in European Union”, la risposta sia proprio che, nati giovani, siamo precocemente invecchiati, soprattutto nel contaminare le nuove generazioni con questo vecchiume.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

1 – https://www.aduc.it/articolo/prezzo+della+prudenza+quando+europa+rinuncia_40395.php

2 – https://salute.aduc.it/articolo/auto+elettriche+non+solo+chi+giova+protezionismo_37794.php

3-

https://salute.aduc.it/articolo/come+cina+diventata+leader+mondiale+nei+veicoli_38881.php