Critiche agli ospedali ASP. Direzione Strategica: ai post sui social rispondiamo con fatti concreti già spesi 118,672 milioni dei finanziamenti Pnrr e altri fondi per tutti i nosocomi provinciali

Messina – “Da mesi vengono riempiti i social di post sulla sanità da parte di un deputato del territorio: Milazzo, Barcellona, Patti. Un post dopo l’altro. Sempre lo stesso tono allarmistico, sempre la stessa indignazione. Quasi mai una proposta concreta. È quindi utile, a questo punto, fare un po’ di ordine. Con calma. E soprattutto con i fatti. Le criticità della sanità pubblica non sono nate ieri e non coincidono con l’attuale Direzione strategica. Sono problemi strutturali, nazionali e regionali, che chiunque abbia davvero amministrato conosce bene: carenza cronica di personale, concorsi deserti, reparti sotto pressione, strutture da adeguare, norme stringenti e procedure complesse che non si aggirano con un post su Facebook. La differenza, in realtà, è molto semplice: c’è chi posta, e c’è chi amministra”.

A scriverlo la Direzione Strategica dell’Asp di Messina composta dal direttore generale Giuseppe Cucci, il direttore amministrativo Giancarlo Niutta e il direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi. “Mentre qualcuno – aggiunge la Direzione Strategica – tenta di acquistare consenso raccontando quotidianamente il “disastro permanente”, i fatti – quelli meno rumorosi e più impegnativi – vanno avanti. La polemica sulla nomina di un dirigente che ha dimostrato, negli anni, professionalità, dedizione e senso del servizio appare francamente sorprendente, se non pretestuosa, alla luce della drammatica carenza di medici che affligge oggi il sistema sanitario.

In un contesto segnato da organici ridotti, concorsi deserti e reparti sotto costante pressione, le nomine non rappresentano atti discrezionali né operazioni di convenienza, ma scelte necessarie per garantire la continuità assistenziale e la sicurezza delle cure. Metterle in discussione senza considerare la realtà dei fatti significa ignorare deliberatamente le condizioni in cui la sanità pubblica è chiamata a operare. Chi conosce davvero il sistema sa che, senza questi atti di responsabilità, interi servizi rischierebbero il blocco, con conseguenze dirette sui cittadini e sui territori. Trasformare decisioni obbligate in terreno di polemica politica non rafforza il dibattito pubblico: lo indebolisce. La sanità non ha bisogno di clamore, ma di scelte serie, competenti e orientate esclusivamente all’interesse collettivo. Ed è esattamente in questa direzione che si collocano le decisioni assunte”.

PNRR – FATTI, NUMERI E CRONOPROGRAMMA Il PNRR –STRUTTURE, DATE CERTE, APERTURE PROGRAMMATE-

“Il PNRR – “Missione 6 Salute – continua la Direzione Strategica-rappresenta il più grande investimento mai realizzato sulla sanità pubblica. A livello nazionale, l’avanzamento della spesa si attesta intorno a percentuali ancora contenute, segno delle oggettive difficoltà attuative del sistema nel suo complesso. In Sicilia, il quadro è eterogeneo, con differenze significative tra territori. Nel contesto dell’ASP di Messina, invece, il dato di avanzamento è pari al 46 percento per le case di Comunità, dell’86%  per le centrali operative Territoriali e del 46% per gli ospedali di comunità, del 25 percento per ospedali sicuri ben al di sopra della media regionale. Questa è la rendicontazione sul Portale Regis con percentuali e importi aggiornata al 30.11.2025. Mancano ancora i dati di dicembre che giustamente sono in corso di aggiornamento. Un dato che non nasce per caso, ma da programmazione, capacità amministrativa e rispetto dei tempi. Ed è proprio sui tempi che è opportuno essere chiari”. Non annunci. Non slogan. Ma un cronoprogramma definito, con strutture già collaudate e pronte all’attivazione. Primo step – 15/16 dicembre 2025 Saranno attivate le seguenti strutture territoriali e ospedaliere: Case di Comunità di Castell’Umberto, San Salvatore di Fitalia, Valdina, Barcellona Pozzo di Gotto, Roccalumera, Santa Domenica di Vittoria e San Piero Patti Ospedale di Comunità di Barcellona Pozzo di Gotto Strutture già pronte, inserite nella rete territoriale prevista dal DM 77, che rafforzano concretamente l’assistenza di prossimità. Secondo step – 15/16 gennaio 2026 Seguiranno: Case di Comunità di Santo Stefano di Camastra, Mistretta, Novara di Sicilia, Sant’Agata di Militello, Milazzo, Brolo e Sant’Alessio Siculo Ospedali di Comunità di Sant’Agata di Militello, Taormina (stralcio funzionale) e Patti Un percorso graduale, realistico e verificabile”.

OSPEDALI E INTERVENTI PNRR – “Gli interventi – aggiunge ancora la Direzione Strategica – non riguardano un solo presidio, ma l’intera rete ospedaliera provinciale già spesi per finanziamenti Pnrr per Case e ospedali di comunità, centrali territoriali, ospedali sicuri e altri lavori per un totale milioni 118.672.393,74. Sono coinvolti: Ospedale di Milazzo per un totale di € 26,852.643,04; Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto per € 9.857.930,00 Ospedale di Patti per € 22.157.722,42; Ospedale di Taormina per €30.799.034,00, Ospedale di Sant’Agata di Militello per € 9.283.214,00; Ospedale di Lipari per € 6.958.737,28; Ospedale di Mistretta per € 12.762,113 00. Ridurre questa complessa attività di governo clinico a una lettura semplicistica, limitata al numero delle sale temporaneamente disponibili, significa ignorare il lavoro quotidiano di coordinamento, monitoraggio e gestione del rischio clinico che la Direzione Strategica e i professionisti coinvolti stanno portando avanti. Risorse destinate a strutture, sicurezza, tecnologie e organizzazione. Non alla propaganda. In questo quadro si colloca anche la riapertura del Pronto Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto. Un presidio chiuso da anni è tornato operativo grazie ad atti amministrativi, riorganizzazione e lavoro serio. Questo è un fatto. Non un’opinione. La Direzione Strategica dell’ASP di Messina sta operando in un contesto complesso, caratterizzato da vincoli normativi stringenti, procedure amministrative articolate, necessità di conciliare lavori strutturali, sicurezza e assistenza. Nonostante ciò, è in atto un percorso di risanamento e rilancio reale, che non si limita a tamponare le criticità, ma mira a restituire al territorio strutture sanitarie moderne, sicure e pienamente rispondenti agli standard richiesti. Si esprime rammarico per il fatto che, ancora una volta, si scelga la via dell’attacco mediatico, certamente più semplice e immediato, anziché un confronto diretto e consapevole con chi quotidianamente affronta e risolve problemi complessi, spesso ereditati da anni di mancata attenzione strutturale. Il lavoro in corso non è né improvvisato né superficiale, è un percorso complesso, faticoso e responsabile, che richiede tempo, competenze e una visione di sistema. I risultati saranno strutture sanitarie più sicure, più funzionali e realmente all’altezza delle esigenze della comunità, obiettivo che dovrebbe unire tutte le istituzioni, al di là di ogni legittima dialettica politica”.

ORA METTIAMO UN CONFINE CHIARO – “La critica, anche dura, – conclude la Direzione strategica – è sempre legittima. Le affermazioni false, offensive e diffamatorie, no. I post che si leggono in alcuni commenti sono molto coraggiosi finché restano dietro uno schermo. Poi, quando arrivano gli atti formali, si affievoliscono. E spesso il tono cambia. È un passaggio già visto. La sanità pubblica non si governa con l’indignazione a comando. Non si migliora con la propaganda. E non si difende trasformandola in terreno di scontro personale. Noi continueremo a lavorare con i fatti, con gli atti e con le strutture che aprono. Chi preferisce il rumore, continui pure. I risultati, come sempre, restano”.