Il costo della democrazia. Un caso fiorentino

La cittadinanza alla signora Francesca Albanese è uno di quei provvedimenti andati per “la maggiora” in diverse amministrazioni che, al momento, comincia  a perder colpi: la vicenda Gaza è meno mediaticamente impattante (fuori moda) anche se alcuni continuano a usare “ferro e fuoco” per esprimersi; la rappresentante Onu, tante ne ha dette e tante riportate, e se prima per buona parte veniva accettata quanto assolta, ha fatto l’errore di prendersela con la categoria dei giornalisti (La Stampa, soprattutto)… che hanno mal digerito.

A Firenze, dove la signora onusiana stava per diventare cittadina onoraria, dopo un primo stop alcune settimane fa, è arrivato il niet della Sindaca Funaro, e la commissione che avrebbe dovuto decidere ha rimandato in calcio d’angolo: non se la sono sentita di andare controcorrente rispetto alla Sindaca e neanche di rinunciare alle proprie vampate ideologiche, ma hanno detto che in una prossima riunione prenderanno in considerazione qualche altra onorificenza, financo un convegno sull’operato Onu della Albanese. Un po’ come in Parlamento, quando ci sono maggioranze incerte e si preferisce non votare per evitare sorprese, si nomina una commissione….

Vedremo.

Tutto questo ha un costo. Oltre quelli volontari dei media che se ne occupano, ci sono quelli “fissi”. Le commissioni che si riuniscono a Palazzo Vecchio… costano: persone, luoghi, personale, specifiche convocazioni, etc.

Sono i costi della democrazia.  Di cui andiamo fieri e contenti. E per i quali siamo ben disposti a sostenerne altri, di qualunque tipo.

Ci preme ricordarlo a chiunque, soggetti direttamente coinvolti inclusi. Rilevando che i meriti per cui la signora Albanese ha rischiato di diventare nostra concittadina, riguardano persone e politiche che, mai e poi mai, sarebbero state prese in considerazione per concedere, per esempio, la cittadinanza di Gaza city a un qualunque fiorentino che, in quel territorio mediorientale, si fosse adoperato per aiutare feriti di ogni tipo, soldati e cittadini israeliani inclusi.

E’ tutta qui la differenza. Grazie signora Sindaca.

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc