PIANO COMMERCIALE FERMO DAL 2018. MESSINA HA BISOGNO DI REGOLE CHIARE PER CHI VUOLE LAVORARE

Messina – «Ho presentato un’interrogazione sullo stato del Piano Commerciale della città di Messina, un progetto avviato nel 2018 e mai completato. Sono passati sette anni e il piano che doveva regolamentare chioschi, edicole e posteggi per il commercio su area pubblica è ancora bloccato. Le conseguenze per chi vuole lavorare onestamente sono gravissime.

Il Piano Commerciale era stato avviato dall’allora assessore alle Attività Produttive che in aula consiliare aveva comunicato che il piano era in fase di perfezionamento e pronto per essere portato a compimento. Poi il dossier è passato ad altri assessori, ma il risultato è lo stesso: tutto fermo, niente di fatto.

L’assenza di questo strumento pianificatorio sta paralizzando la città. Non è possibile rilasciare nuove licenze per chioschi perché manca il piano di localizzazione. Chi vorrebbe aprire un chiosco per vendere frutta, gelati o altri prodotti non può ottenere autorizzazioni. Gli operatori con camioncini che vorrebbero lavorare stabilmente in determinate aree non sanno dove posizionarsi legalmente e sono costretti a fare solo ambulantato itinerante, fermarsi un’ora e poi spostarsi continuamente, senza possibilità di stanzialità.

Ma il paradosso più grave riguarda le edicole. Un’edicola in difficoltà economica che intende cessare l’attività non può né vendere né trasferire la licenza a terzi. Una volta che la concessione decade, non può essere riassegnata perché manca il piano. Il risultato? Diverse edicole storiche che avrebbero potuto essere rilevate da nuovi gestori sono state costrette a chiudere definitivamente. Un patrimonio di presidio territoriale e servizio ai cittadini che va perduto per l’inerzia amministrativa.

Non esiste una mappatura aggiornata delle aree mercatali idonee. Non c’è la possibilità di crearne di nuove. Un Piano Posteggi permetterebbe di razionalizzare il commercio ambulante e creare opportunità in zone turistiche come Torre Faro e altre località. Ma senza piano, tutto è bloccato.

Una città che sta perdendo vitalità economica ha bisogno di regole chiare che permettano a chi vuole lavorare onestamente di farlo nel rispetto della legalità. Il blocco del Piano Commerciale danneggia gli operatori economici, le edicole esistenti, i cittadini che vedono negato un servizio diffuso sul territorio, e la città intera che perde opportunità di lavoro e qualità urbana.

Ho chiesto all’amministrazione a che punto è l’iter di adozione del piano, quali siano le ragioni del mancato completamento in sette anni, se esistano impedimenti tecnici o normativi, quando si intende procedere all’adozione definitiva e quali tempi sono previsti. Ho chiesto anche se l’amministrazione sia consapevole delle conseguenze che questo blocco sta producendo.

Non è possibile che una città continui a operare senza gli strumenti pianificatori previsti dalla legge. Chi vuole lavorare onestamente ha diritto a regole chiare e certe. Non si può lasciare tutto nell’incertezza normativa per sette anni mentre operatori economici e famiglie pagano le conseguenze dell’inefficienza amministrativa.

È ora che questo stallo finisca e che Messina si doti finalmente degli strumenti necessari per far ripartire il commercio su area pubblica».

Lo dichiara in una nota il vice presidente supplente del Consiglio comunale, Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia).