“Faccio i miei complimenti ai finanzieri del Comando Provinciale di Milano e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza che, coordinati dalla Procura di Milano, hanno smantellato un importante traffico internazionale di droga, con base in Italia, che spostava tonnellate di cocaina tra il Sudamerica e l’Europa, arrestando 28 persone e compiendo perquisizioni in diverse province, tra cui anche quella di Como. Secondo gli investigatori, che hanno collaborato con Eurojust ed Europol, in circa due anni il sodalizio criminale riconducibile alla ‘ndrangheta della Locride, avrebbe movimentato stupefacenti per un valore di oltre 27 milioni di euro, una cifra enorme che conferma per l’ennesima volta quanto sia importante utilizzare la tecnica del ‘follow the money’ e condividere le informazioni, come sostengo anche in ambito OSCE, per rintracciare e annientare le fonti di finanziamento delle mafie”. (Agenparl)
Così l’On. Eugenio Zoffili, Vicepresidente e Rappresentante speciale per la lotta alla criminalità organizzata dell’Assemblea Parlamentare OSCE e Capogruppo della Lega in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati.
Vediamo per chi è stata brillante questa operazione.
– Le forze di polizia che – organismo esecutore e non decisore – vi si sono dedicate e hanno ottenuto questo risultato.
– Il nostro onorevole che ha rilasciato la sua dichiarazione di stima e riconoscimento.
– Le bande criminali concorrenti di quelle arrestate perché è stato loro liberato un nuovo spazio.
Chè – lo sa anche l’on.Zoffili, ma se ne dimentica – l’offerta è maggiore della domanda e, nonostante i suoi sforzi e quelli di quasi tutte le polizie del Sudamerica e dell’Europa, la malavita organizzata (narcos per semplificare) prolifera e si moltiplica grazie a situazioni di base ben note quanto mai affrontate:
– la domanda c’è sempre da parte dei potenziali consumatori,
– così come ci sono sempre le situazioni economiche disastrate di Paesi che non fanno nulla per invertire la mancanza di lavori degni che impediscano alle popolazioni di lavorare per i narcos.
Ieri l’on.Pinco Pallo, oggi l’onorevole impegnato nella lotta alla criminalità, domani un altro simile rappresentante istituzionale.
Il trend è sempre lo stesso. Con l’aggiunta di questi onorevoli che sulla materia, oltre che dichiarare, continuano a sostenere che l’unico rimedio al fenomeno è vietare ai consumatori di sostanze illegali di esser tali. Consumatori che se ne fregano… perché – come fanno finta di non accorgersene i loro fustigatori – a loro piace consumare queste sostanze, e se queste ultime sono proibite, diventano ancora più attraenti e ricercate.
Agire alla base, legalizzando queste sostanze e levando il business alla malavita? Sembra non essere conveniente per tutti i dichiaratori che, soprattutto nei Paesi produttori delle droghe illegali, più di talvolta sono a libro paga dei narcos o, comunque, facilitatori di questo business criminale.
Al prossimo sequestro e alle prossime dichiarazioni.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
