Come si muovono oggi le donne nel panorama digitale europeo? A rispondere è il nuovo Women in Digital (WiD) Index 2025, sviluppato dall’iniziativa Connecting Women in Digital, che racconta – attraverso dati comparabili e aggiornati – il percorso delle donne dall’istruzione STEM –Science (Scienza), Technology (Tecnologia), Engineering (Ingegneria) e Mathematics (Matematica) iniziale fino ai ruoli di leadership nei settori tecnologici. L’indice analizza tutti i Paesi dell’Unione Europea e un gruppo di nazioni di riferimento extra-UE, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Brasile e India.
Presentato ufficialmente durante il Women in Digital Summit, tenutosi a Bruxelles, lo studio offre una fotografia chiara e basata sui dati di come le donne entrano, avanzano, rimangono o abbandonano le carriere digitali, evidenziando le barriere che ancora limitano la loro piena partecipazione.
Un indice trasparente per guidare politiche e interventi
L’Index WiD nasce con l’obiettivo di fornire un quadro comparabile, solido e facilmente utilizzabile da decisori politici, istituzioni educative e stakeholder del settore per progettare azioni più efficaci a sostegno della parità di genere nel digitale. L’indice si basa su una metodologia trasparente che standardizza i dati su una scala da 0 a 100 attraverso la normalizzazione min-max e cinque pilastri ponderati a seconda del loro peso nel percorso professionale:
STEM – istruzione iniziale e competenze di base
ICT – istruzione e formazione specializzate
Digitale – partecipazione e permanenza nei lavori digitali
Leadership – rappresentanza delle donne in ruoli senior
Ambiente favorevole – condizioni strutturali e sociali
Le analisi si basano su fonti quali PISA, Eurostat, statistiche nazionali e sul nuovo Women in Digital Survey, che ha raccolto le risposte di oltre 4.400 professioniste ICT in Europa.
Risultati preliminari: progressi reali, ma ostacoli persistenti
I primi dati del sondaggio mettono in luce sia miglioramenti significativi sia sfide profonde ancora irrisolte:
66% delle donne afferma che gli stereotipi di genere continuano a influenzare il loro coinvolgimento nei settori ICT.
47% dichiara di dover lavorare più duramente dei colleghi uomini per dimostrare la propria competenza.
62% osserva che le donne occupano meno di un quarto delle posizioni dirigenziali nelle loro organizzazioni.
L’Index 2025 evidenzia squilibri lungo tutto il percorso digitale: nonostante la crescente presenza femminile negli studi STEM e ICT, la transizione verso ruoli lavorativi e posizioni di leadership nel digitale rimane limitata. In molti Paesi, infatti, le donne rappresentano meno del 25% dei ruoli digitali di alto livello, nonostante l’elevata partecipazione ai percorsi formativi. Le cause includono barriere alla progressione di carriera, mancanza di visibilità di role model e scarse opportunità di leadership su misura nei settori tecnologici.
La situazione in Italia
Gap persistenti nelle competenze STEM, soprattutto in matematica.
Crescita nella formazione ICT, ma ancora distante dalla parità.
Occupazione ICT limitata, con un gender pay gap marcato.
Leadership femminile ancora bassa e ostacolata da barriere strutturali.
L’ambiente abilitante varia ampiamente tra Paesi: forte impatto su competenze e occupazione.
“Serve una rete più forte tra industria, politica e accademia”
Durante il Summit, Liubba El Hadi Hamed di Bluspecs, coordinatrice di Connecting Women in Digital, ha evidenziato l’importanza di un’azione coordinata. “Durante i panel abbiamo visto quanto sia essenziale costruire una forte rete che colleghi industria, politici e mondo accademico. I rappresentanti degli Stati membri hanno sottolineato la necessità di una collaborazione tra pubblico e privato, e abbiamo sentito quanto sia ancora difficile per l’istruzione formale adattare i programmi di studio alle esigenze del mercato, soprattutto per le donne. Iniziative come Girls Go STEAM, che offre corsi di fisica dei semiconduttori o di programmazione alle ragazze tra i 14 e i 19 anni, forniscono le partnership necessarie per sostenere questo cambiamento e aiutare le giovani a sviluppare la fiducia indispensabile per intraprendere carriere nelle STEM e nelle ICT. Il Summit esiste proprio per riunire questi soggetti, risultati e progetti, per ampliarli e creare il cambiamento sistemico di cui ragazze e donne hanno più che mai bisogno”.
