E’ una questione di equilibrio avere il coraggio di cambiare, di rompere, ma senza tradire il proprio Dna. Seguire la propria strada, guidati dalla creatività, senza scendere a compromessi. In sintesi è questa la storia di Luisa Paradiso: artista che fin da bambina ha studiato danza per poi specializzarsi in musical e doppiaggio all’accademia. Nel suo percorso ha pure partecipato a diversi spettacoli teatrali, spesso in ruoli da protagonista, e ha collaborato anche come aiuto regia.
Dal 2022 lavora nel doppiaggio e l’anno dopo ha scritto e interpreto uno spettacolo dedicato a Amy Winehouse; nel 2024 ha pubblicato il primo singolo, SILENZI, un brano R&B italiano che racconta la speranza e la ricerca di sé. Il suo secondo singolo, MI FAI MALE, esplora invece il dolore interiore e la difficoltà di conviverci, con uno stile più crudo e introspettivo. Ma è pur vero che l’emotività ci espone alle sensazioni negative, alle giornate difficili, ma è anche l’unico modo per capirci qualcosa della vita, distinguere quello che fa star bene da quello che non fa star bene. Solo così, si comprendono gli errori, si corregge e si va avanti. E’ la vita, è dura, ma anche molto bella.

Luisa, la tua musica è atto d’amore, antidoto per ogni forma di discriminazione? O è solo pura arte la commistione tra recita e realtà?
Credo che qualunque forma d’arte sia un atto d’amore sia verso gli altri che verso se stessi… La mia musica è pura realtà. È vita vissuta.
Mi fai male da quale suggestione nasce? Hai mai provato sulla tua pelle l’emozioni di cui parli?
Nasce da esperienze vissute. A differenza di ciò che sembra, questo brano non parla d’amore verso una relazione ma di amore e odio verso se stessi. Quindi possiamo parlare, si di una relazione, ma con se stessi. Il ritornello “Mi fai male anche quando respiri, anche se chiudo gli occhi, mi accarezzi e mi fai male”, sembra stia parlando di una relazione ma in realtà parla dell’altra se stessa. Credo sia molto difficile riuscire a emozionarsi con un testo che non ti appartiene in qualche modo.

Qual è il modo migliore per dire amore?
Beh, non saprei … Il modo migliore per dire amore non so quale possa essere. Ma so che riuscire ad amare se stessi è un percorso lungo e faticoso.
Raccontaci i tuoi inizi nel mondo dell’Arte…
Ho studiato per fare musical. Ho iniziato a studiare canto, recitazione e danza all’età di 10 anni e non l’ho più abbandonata. Ho avuto tanti momenti di crisi ma poi sono sempre tornata là.

La scrittura come la musica, aiuta a capire la propria indole. Hai mai sentito la pressione di raggiungere determinate tappe nella vita? Che cosa significa per te creare qualcosa?
La pressione che ho sempre sentito e Continuo a sentire è sempre stata quella di migliorarmi. Sia come persona che artisticamente. Creare qualcosa, per me significa riuscire a esprimere senza filtri ciò che si ha dentro. Con la musica si può riuscire a spiegare al mondo l’interiorità. E soprattutto puoi lasciar andare ciò che nella vita quotidiana non ti è permesso fare. Con la recitazione si può riuscire a vivere tutte le emozioni esistenti senza paura. Con la danza si lascia andare ogni tensione emotiva. Ogni forma d’arte sopra elencata è pura espressione emotiva.

Nei tuoi progetti artistici che scegli di realizzare che cosa ti guida?
Scelgo di essere me stessa, mi guidano solo le mie emozioni. Quando ami l’arte in tutte le sue forme, è difficile staccarsela di dosso.
I risvolti emotivi di un cuore sensibile: che cosa ti rende felice o triste?
Sono molto empatica e soffro di ipersensibilità. Detto questo, mi rende felice veder sorridere le persone e sentire la loro voglia di andare avanti nonostante le difficoltà. Ciò che mi rende davvero tanto triste è sentire la sofferenza degli altri, perché più che regalargli un sorriso non saprei come aiutarli. Se invece vogliamo parlare di me, mi rende felice sentirmi forte e allo stesso tempo leggera davanti alle difficoltà, ma non sempre ci riesco e quindi divento triste.

Dove ti piacerebbe arrivare come donna e come artista? L’obiettivo adesso qual è?
Come donna mi piacerebbe arrivare ad uno stato di saggezza e pace interiore molto alto. L’obiettivo che ho come artista è continuare a tirare fuori ed esprimere con la musica ciò che ho dentro. È l’unico momento in cui riesco a essere completamente me stessa. Non perché non sia in grado di farlo, ma la società oggi ti vuole forte, senza problemi, performante e sempre pronta. Ma la vita reale non è questa. Certo, dobbiamo essere forti, perché la vita è bastarda… ma siamo persone, con tutti i nostri alti e bassi. Quindi è importante riconoscerlo, è giusto imparare a conviverci, ma è altrettanto giusto, accettarli e tirarli fuori. Non esiste la perfezione.
