A FIRENZE LE NUOVE PROSPETTIVE DI ANDRO ERADZE

In uno dei luoghi più iconici della Città del Giglio, Palazzo Strozzi, dal 20 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 è in programma la prima mostra personale istituzionale in Italia dell’artista georgiano Andro Eradze, giovane filmmaker la cui pratica multidisciplinare indaga l’intersezione tra presenza, memoria e dimensione spettrale. Nato a Tbilisi dove vive e lavora, Eradze si propone con il suo lavoro che spazia tra media quali la fotografia e il cinema digitale, oltre che tradursi in installazioni site-specific. Il motivo centrale della sua pratica è il tentativo di identificare l’impatto umano sulla natura e il rapporto tra tutte le creature viventi. A caratterizzare le sue opere sono geografie incolte che stimolano l’artista a creare nuove forme di narrazione post-umana, che elabora mettendo in campo personaggi inquietanti, invitando lo spettatore in una prospettiva soggettiva, tra il reale e l’immaginario, con un senso sfaccettato di dislocamento ed esistenza fisica.

Dopo aver partecipato a diverse proiezioni e mostre collettive sparse per il mondo, tra cui anche la 59° Biennale di Venezia, approda a Firenze con “Bones of Tomorrow”, in collaborazione con IED Istituto Europe di Design Firenze. Si tratta di un progetto che vede riuniti una selezione di video, fotografie ed installazioni concepite appositamente per il Project Space di Palazzo Strozzi e l’ex Teatro dell’Oriulo sede di IED Firenze. La mostra, che è bene ricordare ad accesso gratuito, è quindi pensata come un percorso unitario tra i due spazi. Il visitatore viene invitato ad esplorare l’immaginario visivo di Eradze in cui il tempo scorre in più direzioni, il rapporto tra causa ed effetto scompare e le immagini si caricano di un carattere enigmatico. Quello che Andro Eradze cerca a livello artistico è la coesistenza di forze in opposizione e l’esplorazione delle aree di confine in cui si incontrano il naturale e l’artificiale, il domestico e il selvaggio, l’umano e l’animale. I suoi lavori si collocano in una zona di confine in cui le contrapposizioni non si annullano, ma restano aperte, generando un senso costante di attesa e ambiguità. Ecco dunque la possibilità di entrare in un mondo surreale ed enigmatico dove l’esperienza umana diventa mescolata a quella non umana, viene sottolineato il contrasto tra permanenza e cambiamento e l’assenza è parte della presenza.

Tra frutti in decomposizione, recinzioni affilate, fiori e animali che fuggono dalle fiamme a rappresentare una realtà in continua evoluzione i diversi tempi si sovrappongono e ogni forma di vita si trasforma in un’altra. Evocativo il titolo del progetto: “Bones of Tomorrow”, infatti, richiama la presenza di ciò che non è ancora visibile, di qualcosa che sta prendendo forma come appunto le “ossa” a rappresentare ciò che rimane nel tempo. Le ossa, unite a “Tomorrow”, suggeriscono che il futuro non nasce dal nulla, ma si costruisce a partire da ciò che resta, dai frammenti e dalle eredità che ci accompagnano. Per poter vivere appieno un’esperienza di tale portata risulta perfetto il soggiorno all’Hotel Botticelli, che si trova in un caratteristico edificio del XVI secolo a pochi minuti a piedi da Palazzo Strozzi, in posizione ideale al centro per raggiungere tutte le maggiori attrazioni.