Garante privacy: su Smart Glasses nessun danno erariale

In relazione all’anticipazione diffusa nelle scorse ore dalle agenzie di stampa del contenuto della seconda puntata dell’inchiesta che Report sta conducendo sul Garante per la privacy in onda domani sera e in particolare al preteso danno erariale che l’Autorità avrebbe determinato con la sua decisione nel caso Smart Glasses, si ritiene necessario precisare che la ricostruzione proposta è destituita di ogni fondamento, frutto o di una scarsa conoscenza della disciplina della materia o, peggio, di mala fede.

Nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile nel corso del procedimento nell’ambito del quale il Collegio ha, semplicemente, ritenuto –  all’esito di un’articolata discussione di una fattispecie nuova e particolarmente complessa mai affrontata da nessuna altra Autorità di protezione dei dati personali in Europa – di non aderire a una mera proposta sanzionatoria proveniente dagli uffici responsabili dell’istruttoria, non condividendone i presupposti di fatto e diritto.

La decisione è il risultato dell’ordinaria e naturale dialettica tra gli uffici dell’Autorità e il Collegio del Garante, una dialettica codificata nella disciplina vigente che, appunto, assegna ai primi il compito di condurre l’istruttoria e formulare una proposta di decisione e, al secondo, quello di assumere, sulla base degli atti dell’istruttoria medesima e delle regole del diritto la decisione finale.

La non corrispondenza tra proposta e decisione finale è, pertanto, fisiologica e insuscettibile anche in astratto di configurare qualsiasi ipotesi di danno erariale ogni qualvolta il Collegio ritenga di discostarsi da una più severa proposta sanzionatoria degli uffici.

Il Garante auspica che, preso atto di quanto precede e svolti i necessari approfondimenti in diritto, il programma si astenga dal trasmettere, nei termini annunciati, il servizio relativo agli Smart Glasses, riservandosi ogni opportuna valutazione in ordine alle iniziative da assumere nelle sedi competenti.