Bruxelles – Oggi Open Arms partecipa all’incontro “10 Years of Search and Rescue on the Frontline: Saving Lives, Defending Rights”, organizzato presso il Parlamento Europeo per celebrare dieci anni di operazioni civili di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
L’iniziativa riunisce rappresentanti delle principali organizzazioni impegnate nelle attività di salvataggio in mare, insieme a sopravvissuti, esperti e membri del Parlamento Europeo, per riflettere sulle sfide umanitarie e politiche che continuano a caratterizzare il contesto mediterraneo. In apertura e conclusione dell’incontro interverranno le parlamentari europee Cecilia Strada (Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo) ed Estrella Galán (gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – GUE/NGL).
Nel corso dell’evento, Open Arms, che quest’anno celebra il suo decimo anniversario di attività, ha ribadito il proprio impegno nel difendere il diritto alla vita e nel garantire assistenza umanitaria alle persone in pericolo in mare.
Come ha ricordato Valentina Brinis, Advocacy Officer della ONG, che interverrà oggi a nome dell’organizzazione, “Oggi, come cerchiamo di fare da dieci anni, portiamo la nostra voce in un’aula istituzionale, quella del parlamento europeo. Da sempre ci presentiamo come interlocutori delle istituzioni e non come oppositori e vorremmo che questa volontà fosse reciproca. Purtroppo, dopo dieci anni, ci troviamo a parlare ancora del male dei mali, la criminalizzazione del lavoro umanitario. Per questo, la scorsa settimana, abbiamo lanciato la campagna ‘Rotta comune’ per ricordare che il linguaggio utilizzato è importante: la solidarietà non può essere considerata un atto da punire. Mantenere aperto il dialogo con le istituzioni serve anche a questo, a riposizionare il timone nella giusta rotta”.
In questi dieci anni, Open Arms ha operato instancabilmente per affermare che la solidarietà in mare non può e non deve essere criminalizzata, continuando a richiamare le istituzioni europee al rispetto del diritto internazionale marittimo e dei diritti umani fondamentali. In concomitanza con questa ricorrenza, Open Arms ha lanciato ‘Rotta Comune’, una nuova campagna di informazione basata sull’analisi dei dati ufficiali italiani, da cui emerge che oltre la metà dei soccorsi in mare effettuati nel 2024 è stata classificata come “operazione di polizia” anziché come missione di ricerca e salvataggio.
Questa tendenza evidenzia un cambiamento profondo nella narrazione istituzionale: ciò che dovrebbe essere un obbligo umanitario si trasforma progressivamente in un atto di controllo e sicurezza, riducendo lo spazio della solidarietà e mettendo a rischio il principio fondamentale del salvataggio delle vite in mare.
Con questa campagna, Open Arms vuole richiamare l’attenzione sull’urgenza di ristabilire la verità dei fatti e il valore del soccorso umanitario, chiedendo alle istituzioni europee e nazionali maggiore trasparenza, responsabilità e rispetto del diritto internazionale così che il Mediterraneo torni a essere un luogo di protezione, non un confine di morte.
