Alle Radici della Sperimentazione: alle Orestiadi di Gibellina ‘Le 5 Generazioni’ in mostra artisti delle Neoavanguardie Siciliane

Dopo l’opening del 19 ottobre all’Atelier sul Mare di Antonio Presti, la rassegna ‘Le 5 Generazioni – Sicilia Oggi’ si sposta nel suo epicentro simbolico. Domenica 9 novembre 2025 alle 17:30, si inaugura la seconda tappa al Museo delle Trame Mediterranee presso il Baglio di Stefano, Fondazione Orestiadi di Gibellina (Trapani) alla presenza di Gabriele Gulotta, direttore artistico della manifestazione, affiancato da Antonio Presti ed Enzo Fiammetta, partner organizzativi.

La sezione ‘Alle Radici delle Neoavanguardie’, curata da Toti Garraffa, Enzo Fiammetta e Calogero Barba, è una ricognizione storiografica dedicata a svelare sessant’anni di ricerca artistica che animò la Sicilia tra gli anni Sessanta e Settanta. Gibellina, emblema della resilienza post-Belìce e prossima ‘Capitale Italiana dell’Arte contemporanea 2026’, funge da catalizzatore per questa azione intellettuale, sotto la direzione artistica di Gabriele Gulotta. La manifestazione si svolge con il Vin d’Honneur Principe di Corleone, main partner dell’evento.

Come sottolinea Enzo Fiammetta, direttore del Museo, «Gibellina ha misurato cosa significa la memoria delle cose e dei fatti, perché nel terremoto ha perso tutto». L’esposizione si configura dunque come un’operazione che riflette su artisti e movimenti che sono stati dimenticati o emarginati dalla narrazione ufficiale dell’arte italiana del secondo Novecento. L’obiettivo curatoriale è ridefinire il posizionamento storico della Sicilia, dimostrando che i suoi fermenti furono coevi, originali e parte integrante di una visione nazionale più ampia. Il Direttore Artistico Gabriele Gulotta ripercorre le origini del concept, nato negli anni ’80 da un’intuizione con Croce Taravella: «Siamo giunti alla settima edizione di ‘Le 5 Generazioni’, possiamo affermare con sicurezza che abbia raggiunto l’autorevolezza e la solidità necessarie per ipotizzare, nelle prossime edizioni, un percorso che superi i confini della Sicilia. Dare il giusto rilievo a questo decennio è un dovere: un’occasione per trasmettere alle nuove generazioni speranza e metodo, affinché possano far propri quei principi universali che hanno reso grande Palermo e la nostra regione». La manifestazione, giunta alla settima edizione, è promossa dall’Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana.

 

IL DECENNIO D’ORO E LA SCUOLA DI PALERMO

La mostra agisce come un cantiere di scavo in una ‘faglia storica’, portando in superficie le esperienze che anticiparono le neoavanguardie italiane degli anni Settanta. Il focus ricade su Palermo, un ‘periodo d’oro della creatività cittadina’ dove convergevano figure chiave come Umberto Eco, Edoardo Sanguineti e Alberto Arbasino, a fianco della nascente ‘Scuola di Palermo’ (Michele Perriera, Roberto Di Marco, Gaetano Testa). Come descrive Guido Valdini nel suo testo critico: «Le persone convenute a Palermo [nel 1963] erano accomunate sia da una volontà di sperimentazione che da una esigenza di dialogo rissoso, senza pietà e senza infingimenti… Non ci si dichiarava perplessi: ci si diceva contro».  Il fenomeno fu amplificato dall’essenziale sperimentazione musicale che produsse il Festival Internazionale della Nuova Musica (grazie a figure come Agnello, Titone e Carapezza), un crocevia che fece da collante tra arte visiva, teatro e letteratura, con la presenza di compositori come John Cage e Karlheinz Stockhausen. Il pubblico avrà l’opportunità di ripercorrere le esperienze della Scuola di Palermo, del Festival Internazionale della Nuova Musica, del Gruppo ’63, attraverso opere visive e plastiche di protagonisti come Gaetano Testa (figura chiave del Gruppo ’63), le avanguardistiche di Francesco Carbone (attraverso le sue iniziative come Presenza Sud, Nuova Presenza e il Museo Godranopoli), e quelle di esponenti del Novorganismo di Catania, della Scuola di Caltanissetta.

 

FRANCESCO CARBONE E IL MUSEO INTERDISCIPLINARE

Un capitolo cruciale della mostra è dedicato alla figura poliedrica di Francesco Carbone (1923-1999), l’artista-operatore che ha saputo connettere la ricerca estetica più avanzata all’antropologia sociale. Carbone fu fondatore, nel 1968, del Centro di Ricerche Estetiche Nuova Presenza, un laboratorio sperimentale volto a «superare la visione localistica e isolata dell’arte», anticipando le istanze dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale. Negli anni Settanta, Carbone si fece pioniere dell’Arte Antropologica e della Land Art nel contesto rurale di Godrano. Il culmine della sua ricerca fu il Museo Interdisciplinare Godranopoli (1981-83), descritto come il primo museo interdisciplinare in Italia a unire etnoreperti, arte contemporanea e archeologia industriale, basandosi sulle teorie di comunicazione di Marshall McLuhan. Calogero Barba, curatore e studioso di Carbone, ne sottolinea la rilevanza metodologica: «Il suo approccio, oggi riconoscibile come anticipatore di alcune istanze dell’Arte Antropologica. Nonostante la sua rilevanza storica e metodologica, Carbone è rimasto, fino a oggi, ignorato nelle pubblicazioni recenti dedicate al settore».  La mostra di Gibellina si fa carico di questo recupero storiografico, riposizionando la ricerca di Carbone come un pilastro della Land Art mediterranea.

L’esposizione, visitabile sino a dicembre 2025, è un appuntamento cruciale per chiunque voglia comprendere le radici profonde da cui scaturisce l’energia della creatività siciliana contemporanea, in attesa della grande collettiva finale ‘Sicilia Oggi’ che chiuderà il ciclo a Palermo nei primi mesi del 2026 all’Albergo delle Povere di Palermo con una maxi collettiva che ospiterà oltre 200 artisti.

 

LE 5 GENERAZIONI – SICILIA OGGI >>> ALLE RADICI DELLE NEOAVANGUARDIE

MUSEO DELLE TRAME MEDITERRANEE | FONDAZIONE ORESTIADI
OPENING 8 NOVEMBRE ALLE ORE 17.30 | VISITABILE SINO A 30 DICEMBRE 2025

Orari: martedì al venerdì ore 9:00 – 18:00 sabato e domenica ore 9:00 – 19:00 | lunedì chiuso

Località Baglio di Stefano, 1, 91024 Gibellina (Trapani)
www.le5generazioni.it |@Le5Generazioni