È stato preso il truffatore seriale che, tra marzo e aprile di quest’anno, aveva messo a segno cinque colpi ai danni di persone anziane nelle province di Padova, Verona e Brescia.
L’uomo, un 41enne con diversi precedenti proprio per truffa, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Padova in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Verona al termine dell’attività svolta dagli investigatori della stessa Mobile.
Le indagini sono state avviate il 15 aprile scorso subito dopo la truffa messa a segno a Padova ai danni di una signora di 88 anni.
Il truffatore si era presentato come avvocato incaricato dal figlio di ritirare soldi e gioielli che gli sarebbero serviti perché era stato appena derubato ed era rimasto senza soldi.
Per avvalorare la sua versione e mettere pressione all’anziana donna, il criminale aveva contattato al telefono due suoi complici che, piangendo in modo disperato, avevano convinto la vittima di essere i suoi figli in difficoltà economiche e che l’avvocato lo avevano mandato proprio loro.
A quel punto la donna, convinta di essere nel giusto, ha consegnato al truffatore tutti i soldi e i gioielli che aveva in casa, per un ammontare di circa 10mila euro.
A Verona l’uomo si è presentato a una 91enne come avvocato incaricato dal figlio al quale era stata appena rubata l’auto, e non soddisfatto di quanto consegnato dalla vittima, prima di fuggire le aveva anche strappato la collanina d’oro dal collo.
Nella stessa città, il 28 marzo, il criminale aveva truffato due donne di 87 e 89 anni. Si è presentato a casa delle vittime convincendole che il figlio aveva investito una persona e che era necessario pagare una cauzione per non finire in carcere.
A Brescia, il 4 aprile, ancora con l’espediente di dover raccogliere soldi per la cauzione del figlio che aveva causato un incidente, l’uomo aveva truffato una donna di 77 anni.
Gli investigatori della Squadra mobile di Padova hanno analizzato le immagini raccolte lungo la via di fuga percorsa dal criminale subito dopo aver messo a segno il colpo, riuscendo a ricostruire tutti i suoi movimenti e a raccogliere tutti gli elementi che hanno consentito all’autorità giudiziaria di emettere il provvedimento cautelare.
Una volta acquisita l’utenza telefonica del truffatore, grazie al tracciamento a posteriori dei suoi spostamenti effettuati a Padova, Verona e Brescia, è stato possibile ricostruire i suoi spostamenti e contestualizzare le sue responsabilità anche nelle truffe messe a segno nelle altre città.
