Con i miliardi di euro del dispositivo per la ripresa dalla pandemia si poteva fare di più per le imprese dell’UE

109 miliardi di euro sono stati destinati a promuovere il contesto imprenditoriale europeo, nonché alla creazione, allo sviluppo e alla gestione di imprese nei paesi dell’UE; Quasi la metà delle sfide legate alle imprese individuate nell’ambito del semestre europeo è stata affrontata solo in minima parte; La Corte ha rilevato risultati significativi solo in un terzo delle riforme riguardanti il contesto imprenditoriale completate…

Nel 2021, per mitigare le ripercussioni economiche della pandemia di COVID‑19 e promuovere una ripresa economica sostenibile, l’UE ha istituito l’RRF fornendo finanziamenti per 650 miliardi di euro. Per ricevere detti finanziamenti, gli Stati membri dell’UE dovevano impegnarsi ad attuare una serie di investimenti e riforme in settori cruciali. Tali misure dovevano affrontare in gran parte o in toto le sfide strutturali individuate nel quadro delle raccomandazioni specifiche per paese (RSP) del 2019 e 2020 riguardanti, tra le altre cose, il contesto imprenditoriale.

L’UE ha utilizzato i fondi per la ripresa dalla pandemia per incentivare i paesi dell’UE a intraprendere importanti riforme connesse al contesto imprenditoriale, ma nella maggior parte dei casi non ci sono ancora risultati”, ha dichiarato Ivana Maletić, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “L’RRF potrebbe agevolare il mondo delle imprese, ma il suo potenziale non è ancora stato sfruttato appieno

Nei due anni precedenti alla pandemia l’UE ha formulato 82 raccomandazioni dirette agli Stati membri intese a migliorarne i contesti imprenditoriali, ad esempio promuovere gli investimenti privati, migliorare l’accesso ai finanziamenti, semplificare i sistemi fiscali e ridurre gli oneri normativi. Di conseguenza, tutti i piani per la ripresa degli Stati membri includevano riforme e investimenti (157 e 254, rispettivamente) connessi a tali raccomandazioni. I costi stimati di tali misure adottate nell’ambito dell’RRF, costituite principalmente da investimenti, ammontano a 109 miliardi di euro.

Sebbene gli Stati membri abbiano affrontato in gran parte circa un quarto delle raccomandazioni mediante riforme e investimenti, nessuna raccomandazione è stata pienamente attuata. Inoltre, circa la metà è stata affrontata solo marginalmente o non lo è stata affatto, lasciando irrisolti alcuni problemi strutturali. Ad esempio, il 7 % delle raccomandazioni è stato completamente ignorato. La Corte dei conti europea ha concluso di recente che circa un terzo delle raccomandazioni sulle riforme del mercato del lavoro nel quadro dell’RRF non è stato affrontato mediante alcuna riforma. Considerati i risultati di questi due audit, uno degli obiettivi fondamentali dell’RRF, ossia affrontare tutte o un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni, non è ancora stato conseguito.

La maggior parte delle riforme nei quattro paesi visitati dagli auditor della Corte registrava ritardi, e oltre un quarto non era completato ad aprile 2025, quando l’audit è stato portato a termine. Dato che l’attuazione di tutte le misure dell’RRF deve essere ultimata entro la fine di agosto 2026, ulteriori ritardi rischiano di compromettere il completamento e il conseguimento di risultati. Le riforme attuate negli Stati membri sottoposti a audit hanno in linea generale prodotto le realizzazioni attese, come l’adozione di testi normativi. Gli effetti di tali modifiche giuridiche possono tuttavia impiegare anni per essere avvertiti concretamente. In pratica, solo circa un terzo delle riforme completate ha per il momento prodotto risultati significativi e, anche in questo caso, il loro impatto potrebbe essere indebolito dalla breve durata delle misure, dal legame non incisivo di queste ultime con il settore d’intervento in questione o dalla possibilità che siano annullate. L’impatto delle misure dell’RRF relative al contesto imprenditoriale sui progressi compiuti dai paesi nell’affrontare le raccomandazioni rivela un quadro eterogeneo, in quanto le misure hanno contributo a tali progressi solo in metà dei casi esaminati. La Corte rileva che i progressi nell’attuazione delle raccomandazioni risultanti dalle misure RRF sono ancora lenti, seppure la situazione sia migliore che nel settore delle riforme del mercato del lavoro.

Nell’UE il lock-down e le misure di distanziamento sociale imposte per combattere la pandemia di COVID‑19 hanno profondamente perturbato le imprese e gli scambi commerciali. Tale perturbazione ha avuto un impatto a breve termine, soprattutto nel 2020, ed è stata seguita da una ripresa dell’attività economica nel 2021. L’RRF è ancora in fase di attuazione e la maggior parte delle riforme del contesto imprenditoriale incluse nei piani dei paesi deve ancora essere completata. Nel quadro del coordinamento annuale delle politiche economiche degli Stati membri (il “semestre europeo”) il Consiglio dell’UE adotta RSP e chiede ai paesi di affrontare le sfide individuate. In linea con il regolamento RRF, i piani nazionali per la ripresa devono contribuire ad affrontare la totalità o un sottoinsieme significativo di tali sfide.

La Corte dei conti europea ha esaminato se le riforme del contesto imprenditoriale completate nel quadro dell’RRF siano riuscite ad affrontare le sfide poste agli Stati membri mediante le RSP, e valutato se l’attuazione delle riforme abbia conseguito gli obiettivi stabiliti in Bulgaria, Spagna, Cipro e Austria.

La relazione speciale 21/25 “Sostegno dell’RRF al miglioramento del contesto imprenditoriale – Ha tenuto conto solo in parte delle raccomandazioni specifiche per paese, anche se alcuni primi risultati hanno contribuito a farne avanzare l’attuazione” è disponibile sul sito Internet della Corte, assieme a una pagina riepilogativa dei fatti e delle constatazioni principali. Tutte le pubblicazioni della Corte riguardanti l’RRF sono disponibili qui.