Culture Possibili, a San Giovanni Galermo Carmela Buffa Calleo e il mito di Giufà per il progetto sociale “Ucci Ucci”

Con il sottotitolo “Fiabe, colori e comunità: crescere insieme con la fantasia”, “Ucci Ucci” – il progetto culturale e sociale rivolto a famiglie e bambini di San Giovanni Galermo ideato e organizzato, nella sede della cooperativa sociale Prospettiva del quartiere periferico catanese, da Culture Possibili, organizzazione no-profit catanese che attua nuove forme di sperimentazione nel campo dell’attività teatrale e sostiene l’integrazione di persone con disabilità – risponde a una esigenza emersa dall’esperienza sul campo.

Lavorando con giovani, famiglie e bambini di San Giovanni Galermo, i componenti di Culture Possibili, in associazione temporanea di scopo con la Cooperativa Prospettiva Futuro, si accorgono di come sia importante l’accompagnamento sano e positivo dei bambini, fin dalla più tenera età, nel tentativo di prevenire comportamenti disfunzionali influenzati dal contesto socioculturale. “Ucci Ucci”, che ha in calendario eventi fino a fine anno, è promosso dal Comune di Catania nell’ambito di “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini 2025”, progetto che rafforza l’offerta culturale e valorizza il patrimonio immateriale nelle periferie cittadine, finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione generale dello spettacolo del Ministero della Cultura.

Martedì 28 e mercoledì 29 ottobre, dalle ore 16, “Ucci Ucci” presenta “Joha. La figurà di Giufà nel mondo”, workshop teatrale e performance finale dell’attrice Carmela Buffa Calleo sulla tradizione nel mondo delle storie riguardanti l’iconica immagine di Giufà, il personaggio letterario della tradizione orale popolare  mediterranea, dalla Sicilia al Medio Oriente. «A San Giovanni Galermo faremo due incontri laboratoriali, utilizzando gli strumenti del teatro – anticipa Buffa Calleo – in cui si esplorerà la figura di Giufà, figura che non appartiene solo alla nostra tradizione, pare che le sue origini siano addirittura asiatiche, poi passa attraverso l’Africa, e ha diversi nomi in ogni tradizione. Ma non solo diversi nomi, Giufà assume anche sembianze fisiche diverse, culturali, anche caratteriali. In alcune tradizioni è per esempio un nobiluomo carico di codici morali ed etici, in altre culture è un truffatore, uno furbo, uno scaltro, in altre tradizioni è uno stupido buono, di buon cuore».
Per “Ucci Ucci”, con i bambini Buffa Calleo valorizzerà la figura di Giufà per arrivare ad aspetti che sono legati al quartiere di San Giovanni Galermo, esplorando le difficoltà di relazione, lavorando con i ritardi cognitivi, osservando le differenze di comunicazione che in un quartiere di questo tipo possono essere più o meno aggressive o violente. «Alla fine di questi due giorni, i bambini di San Giovanni Galermo racconteranno una loro versione della favola, che potrebbe anche essere innovativa e che sicuramente affonderà le radici in tutte queste figure diverse di Giufà – conclude Buffa Calleo -. Si vuole restituire ai bambini, ma anche a chi verrà a fruire della prova aperta, dei diversi punti di vista. Vedremo l’accoglienza da diversi punti di vista e vedremo anche le prospettive. La figura di Giufà, in questo caso, diventa lo specchio di una realtà di quartiere che può trovare attraverso questa figura la possibilità di un cambiamento».