Quando i boschi ticinesi si tingono di rosso e d’oro, nel sud della Svizzera inizia una stagione fatta apposta per i buongustai e gli spiriti curiosi. L’autunno ticinese non è solo una stagione: è un caleidoscopio di tradizione, gastronomia e natura. Qui si trovano storie che parlano di autenticità, di mercati che uniscono le generazioni, di viticoltori che vivono con passione il proprio mestiere e di antiche usanze che ancora oggi sanno riunire le persone.
Mercati come anima delle città
Chi passeggia un sabato mattina per i vicoli di Bellinzona capisce subito perché il mercato di questa città è considerato uno dei più belli della Svizzera. Tra le mura storiche del centro, riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’UNESCO, si allineano banchi che offrono formaggi d’alpe dal sapore deciso, salami stagionati all’aria e uva appena raccolta. I venditori presentano con orgoglio i loro prodotti, gli abitanti chiacchierano davanti a un espresso e i visitatori si immergono in un’atmosfera al tempo stesso autentica e mediterranea. Anche al mercato autunnale di Ascona il 19 e 20 ottobre 2025 si diffonde nell’aria l’inconfondibile profumo di formaggio, castagne e vino novello. I produttori delle valli presentano con fierezza le loro specialità, mentre sulla piazza risuona la musica e i bambini assaggiano la loro prima caldarrosta.
Viaggi gastronomici nella regione
A pochi chilometri più a sud, tra le dolci colline del Mendrisiotto, in ottobre e novembre si aprono le porte delle cantine e dei ristoranti. Durante gli eventi Wine & Dine in Cantina, il 24 ottobre 2025, in due venerdì di novembre o il 6 dicembre 2025, gli ospiti possono sedersi tra vecchie botti di vino per degustare Merlot e specialità come le varie versioni di risotto. Ancora più ampia è la varietà offerta dalla Rassegna Gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio, in programma dal 1° ottobre al 02 novembre 2025. Più di 30 locali partecipano a questo evento gastronomico, dimostrando quanto si possa essere creativi con gli ingredienti regionali, dal pesce fresco del lago alle moderne interpretazioni della classica polenta.
Il castagno, simbolo della tradizione e re dell’autunno con i suoi marroni
Pochissime piante caratterizzano l’autunno ticinese quanto il castagno. I suoi alberi colorano le colline e i suoi frutti sono al centro di molte feste. Durante la Castagnata sul Lago Maggiore, ad esempio, il 26 ottobre 2025, famiglie e amici si ritrovano sulle rive di Ascona. Il fumo si alza dai tamburi in cui si arrostiscono le castagne, i bambini ridono e nell’aria si diffonde il profumo del vin brûlé dolce. Nell’isolata Valle di Muggio, come in alti posti del Ticino, sopravvive un’altra tradizione: la carica e scarica della grà. Alla fine di ottobre si può assistere al momento in cui le castagne vengono disposte a strati nelle antiche casette di pietra per l’essiccazione, ovvero quando la “grà” viene caricata o scaricata. Un’usanza che non solo offre uno sguardo sulla vita contadina di un tempo, ma che oggi fa parte del patrimonio culturale vivente.
Monte Tamaro: un nuovo punto di riferimento: moderno, accessibile e aperto tutto l’anno
Da metà settembre il Monte Tamaro si presenta con nuove cabine da otto persone, più moderne, confortevoli e accessibili a tutti. Il nuovo impianto è più veloce, silenzioso e rispettoso dell’ambiente, ideale per ospiti con mountain bike, passeggini o sedia a rotelle. Inoltre, sulla sommità della stazione a monte nascerà una terrazza panoramica, da cui sarà possibile ammirare lo spettacolare paesaggio circostante. Un’altra novità: a partire da questo inverno il Monte Tamaro resterà aperto tutto l’anno. Durante i weekend invernali e le vacanze scolastiche saranno in funzione la funivia e il ristorante Alpe Foppa. Anche la chiesa Santa Maria degli Angeli, disegnata da Mario Botta e recentemente ristrutturata, sarà ora accessibile tutto l’anno.
