
Il clou della prima edizione di “Joppolana” e l’avvio del cartellone autunnale di “Teatri di Naso” con “Simposio” e “Una storia di baffi”: dal 23 al 26 ottobre il comune nebroideo diventa un centro attivo di creazioni e rappresentazioni teatrali, una piccola capitale dello spettacolo che avrà il suo centro in quel gioiello che è il Teatro Vittorio Alfieri.
“Joppoliana”, è il progetto speciale del Ministero della Cultura, patrocinato dai Comuni di Messina e di Naso e organizzato dall’associazione Il Castello di Sancio, con la direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura, che ha già ricordato Beniamino Joppolo lo scorso 13 ottobre a Messina (con la partecipazione di Giovanni Joppolo, figlio dello scrittore) e continuerà a farlo in una “quattro giorni” densa di avvenimenti. Al centro il laboratorio aperto di Joppoliana, a cura di Gianluca Cesale e del Castello di Sancio, con letture, esperimenti e connessioni da testi di Joppolo, con il contributo di Monia Alfieri, Antonio Alveario, Roberto Zorn Bonaventura, Ninni Bruschetta, Michele Sinisi, Togo, Michelangelo Maria Zanghì e altri. Il 24 ottobre (ore 21) è in programma uno spettacolo di Gaspare Balsamo che, oltre a presentare il suo applaudito “Simposio” tratto da Platone, si cimenterà con l’assai originale racconto di Joppolo dal titolo “Colui che non voleva mostrare il nonno”. Il 25 ottobre (ore 21) saranno al centro dell’attenzione altri due testi dello scrittore: “Scandinavia” e “Fora Intra”, voce di Carla Tatò, con Gianfranco Quero, coreografie di Giorgia Di Giovanni e musiche di Pierfrancesco Mucari.
Beniamino Joppolo (Patti, Messina, 1906 – Parigi, 1963) rappresenta un caso unico nel mondo artistico italiano. Drammaturgo, narratore, poeta, saggista, pittore, ha saputo eccellere in ciascuna di queste sue attività, anche se forse il teatro è stato il suo terreno di più viva vocazione. Da ricordare che è stato lui a scrivere il primo manifesto dello Spazialismo, insieme con Lucio Fontana e Milena Milani, ed è stato un teorico-artista di punta del gruppo di Corrente, di cui faceva parte anche il pittore Giuseppe Migneco, che era stato suo compagno di scuola a Messina nel liceo Maurolico.
“Teatri di Naso” proporrà il 26 ottobre (ore 19,30) con “Una storia di baffi” di Domenico Cucinotta, che ne è anche il regista e l’interprete insieme con Mariapia Rizzo; assistente alla regia Gabriella Cacia; produzione Teatro dei Naviganti.
Come si legge nelle note di regia, «un uomo decide, dopo averli portati per tutta la vita, di radersi i baffi, correndo così il rischio di cambiare in modo significativo il proprio aspetto consueto e familiare ai suoi affetti. Trepidante, è in attesa della reazione dell’amata moglie, degli amici, dei colleghi. Ma la reazione non arriva. Anzi, nessuno sembra ricordare che egli abbia mai avuto dei baffi, nessuno nota il cambiamento, che pure l’uomo aveva considerato epocale e al quale, forse inconsciamente, affidava la prima pagina di un nuovo capitolo di sé. Il mancato riconoscimento di questo cambiamento genera una catena di tensioni, malumori e sospetti che precipitano verso un finale sorprendente. Nella vita di una tranquilla e ben affiatata coppia si insinua, a causa di un piccolo dettaglio, l’ombra di un equivoco. Il sospetto di uno scherzo crudele mina il sereno scorrere della quotidianità. Eppure non si tratta di un equivoco né tanto meno di uno scherzo. Il veleno che si insinua tra le crepe di un quieto esistere è qualcosa di più infido: è un guasto, un orribile guasto che distorce irrimediabilmente la visione di sé stessi e dell’altro».
L’appuntamento successivo di “Teatri di Naso” sarà il 16 novembre con “Madri di guerra” di Antonella Caldarella, che ne è anche interprete con Maria Riela.
“Teatri di Naso”, rassegna fortemente voluta dal Comune di Naso, si avvale dell’organizzazione dell’associazione “Castello di Sancio Panza”, del sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, della collaborazione della Pro Loco Naso, della direzione tecnica di Stefano Barbagallo e della grafica di Riccardo Bonaventura.