
Pesaro – L’avvocata Pia Perricci ha depositato al Tribunale Civile di Pesaro la comparsa di costituzione e risposta nella causa intentata da Fox Petroli S.p.A. contro gli attivisti Roberto Malini e Lisetta Sperindei. L’udienza è fissata per il 22 dicembre 2025. La multinazionale dell’energia ha chiesto 2 milioni di euro di risarcimento per una presunta diffamazione legata all’utilizzo della parola “degradato” – riferita all’area occupata dall’azienda petrolifera – in un comunicato del comitato civico “Pesaro: NO GNL”.
La difesa ha dimostrato come tale termine sia fondato su documenti ufficiali, tra cui il diniego del Nulla Osta di Fattibilità da parte del CTR-Vigili del Fuoco, i report della stessa Fox ed esami di laboratorio, che documentano la presenza di serbatoi obsoleti, idrocarburi e altre sostanze contaminanti nel sottosuolo, con evidente necessità di bonifica.
Il procedimento è stato ufficialmente riconosciuto come SLAPP da parte delle principali organizzazioni internazionali che tutelano i difensori dei diritti umani e la libertà di espressione. Oltre a CASE Coalition (la rete europea contro le SLAPP), anche Front Line Defenders, Net4Defenders, fra le molte, hanno manifestato il loro sostegno ai due attivisti, che sono seguiti con attenzione particolare anche dallo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sui Difensori dei Diritti Umani e dalla Commissione europea.
«Siamo molto confortati dal sostegno che ci daranno queste organizzazioni e istituzioni – dichiarano Roberto Malini e Lisetta Sperindei – così come dalla competenza della nostra avvocata Pia Perricci, che conosce bene il fenomeno delle SLAPP, specie contro i difensori dell’ambiente. Averla al nostro fianco è per noi una garanzia”.
Pia Perricci, responsabile legale per le Marche dell’hub Net4Defenders, ha inoltre curato la richiesta di accesso agli atti presentata oggi al Comune di Pesaro e all’ARPAM, per ottenere copia di tutte le analisi delle acque e del suolo effettuate presso l’area ex Fox Petroli. Si tratta di un passo importante per il diritto all’informazione ambientale e la trasparenza amministrativa, dopo anni di silenzi. Secondo alcune fonti, un referto è stato recentemente trasmesso al Comune, e i cittadini chiedono ora che tutti i dati vengano resi pubblici.
«Il tribunale è uno dei fronti su cui gli attivisti devono confrontarsi – concludono Malini e Sperindei – ed è importante che i cittadini siano informati e presenti. L’udienza del 22 dicembre non riguarda solo noi difensori dei diritti umani: è un momento fondamentale per chiunque creda nella libertà di parola e nella tutela dell’ambiente».
Nella foto, Lisetta Sperindei, Pia Perricci e Roberto Malini