L’Eroica 2025 — La vera modernità è qua

“L’Eroica è una grande provocazione. Qui sembra tutto di un’altra epoca, invece è tutto modernissimo. C’è rispetto per le persone, c’è sostenibilità, c’è una sfida con se stessi. Quindi la vera modernità è qua.” Basta questa frase, raccolta all’arrivo, per riassumere lo spirito di un evento che continua a parlare al presente con il linguaggio del passato.
Anche quest’anno, come accade da ventotto anni, il primo weekend di ottobre ha trasformato Gaiole in Chianti nel cuore pulsante del ciclismo d’epoca.

8.328 ciclisti da 51 Paesi hanno risposto alla chiamata de L’Eroica 2025, un popolo variegato e appassionato, unito dal desiderio di vivere — almeno per un intro fine settimana — il ciclismo com’era un tempo: autentico, faticoso, pieno di poesia.
Ideata da Giancarlo Brocci nel 1997, L’Eroica è molto più di un evento sportivo. È un racconto collettivo, fatto di strade bianche, biciclette d’acciaio, maglie di lana, fatica condivisa e sorrisi veri. È un gesto di resistenza culturale che, anno dopo anno, rinnova il patto tra la bicicletta e la bellezza delle sue origini.
Biciclette costruite prima del 1987, fili dei freni esterni, cambio al tubo obliquo, pedali con gabbiette, strade sterrate e il paesaggio della provincia di Siena: gli ingredienti di sempre, che non smettono di emozionare. L’Eroica nasce in Toscana — questione di anima, terra, cultura e paesaggi. È certamente figlia delle sue colline, del vino e del pane, della storia e di Gino Bartali, ma anche un evento e un movimento che guardano al futuro.
Oggi Eroica Classic e NOVA Eroica rappresentano uno stile di vita riconosciuto nel mondo: un modo sostenibile di pedalare e di stare insieme, nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

Volti, storie, emozioni
Basta scorrere i social media più popolari per capire cosa rappresenti oggi L’Eroica: mani impolverate, abbracci, sorrisi, brindisi improvvisati ai ristori con un bicchiere di Chianti.
Una ciclista di Torino ha scritto: «Io e la mia Bianchi, due cuori e un manubrio d’acciaio.»
Un partecipante spagnolo ha commentato: «Ogni curva è una lezione di vita.»
Da Berlino, Klaus ha riassunto così: «Sono venuto da solo, ma torno con cento amici nuovi.»
Un inglese su Instagram ha aggiunto: «This was Eroica 2025 — a 3000 km trip for me, but definitely worth it.». E un francese ha scritto: «Non è solo una corsa, è una carezza alla memoria.»
Sabato 4 ottobre sono stati 3.722 i ciclisti partiti sui percorsi più lunghi — il Lungo Eroico da 209 km e il Medio Crete Senesi da 135 km — mentre domenica 4.606 partecipanti hanno affrontato le distanze più brevi, tra 46 e 106 km.
In totale, 1.111 donne hanno condiviso la strada con uomini e amici di pedale, in un abbraccio che non conosce confini né età.

Il momento di Roger De Vlaeminck
Tra i protagonisti anche Roger De Vlaeminck, quattro volte vincitore della Parigi-Roubaix, che a Gaiole in Chianti ha vissuto un momento di intensa emozione.
Gios, i costruttori della bicicletta con cui il campione belga vinse le sue più grandi imprese, gli hanno consegnato il premio originale vinto alla Parigi-Roubaix del 1974, rimasto in azienda per cinquant’anni.
Il campione si è commosso, applaudito a lungo in un abbraccio che ha unito generazioni e passioni.
Accanto a lui, anche Gianni Bugno, Andrea Tafi, Daniele Bennati, Davide Cassani e Daniele Ratto, che ha festeggiato il suo compleanno pedalando sulle strade bianche del Chianti: un modo perfetto per dire che L’Eroica è anche una festa della vita.

Brocci, Rossi e la forza della comunità
Venite a vedere quanto è bella questa gente,” ha detto Giancarlo Brocci, ideatore de L’Eroica.
“Ogni anno mi commuove la qualità umana di chi arriva qui: sorrisi, mani sporche, occhi lucidi. In un mondo che corre, L’Eroica insegna a rallentare, a guardarsi intorno, a pedalare insieme. È una rivoluzione gentile che resiste al tempo.”
Quest’edizione ha confermato L’Eroica come comunità globale,” ha aggiunto Franco Rossi, presidente di Eroica Italia asd, che ha organizzato l’evento. “Abbiamo accolto migliaia di ciclisti da ogni continente, ognuno con la sua storia e la stessa passione. Gaiole si è trasformata in un villaggio universale, un luogo di incontro, di rispetto e di felicità condivisa. La vera vittoria è questa: ritrovarsi diversi, ma parte di uno stesso sogno.”

Il successo anche in TV
L’edizione 2025 ha registrato un notevole incremento di pubblico televisivo: le immagini in diretta su RAI 3 e RaiSport hanno superato i dati delle due edizioni precedenti.
La RAI ha raccontato non solo la corsa, ma soprattutto i volti, i borghi, i paesaggi e la vita che pulsa intorno all’Eroica: la Toscana più autentica, senza filtri.

Il viaggio continua
Prima di chiudere l’anno, L’Eroica farà ancora tappa lontano da casa: Eroica Cuba, il 13 novembre 2025, porterà lo spirito del Chianti fino ai Caraibi. E nel 2026 si aprirà un nuovo capitolo: Eroica Cina, con la prima edizione prevista “verosimilmente nella zona di Hong Kong”, come ha anticipato Matteo Zazzera, responsabile degli eventi internazionali.
Dalle colline di Gaiole al mondo intero, L’Eroica continua dunque a parlare la lingua universale della passione, ricordando che la vera modernità non è nella velocità, ma nel coraggio di restare umani.

 

L’Eroica 2025 – foto Paolo Penni Martelli