
I poliziotti dell’antidroga della questura di Barletta-Andria-Trani hanno arrestato 30 persone, di età compresa tra 19 e 64 anni, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e sequestrato diversa tipologia di droga recuperata nell’operazione “Oppidum”.
Gli investigatori della Squadra mobile, mediante servizi di pedinamento e appostamento, hanno ricostruito la presenza nel comune di Andria di sei gruppi criminali distinti, ciascuno con la propria zona di spaccio.
Tramite le indagini gli agenti hanno monitorato i pusher delle aree San Valentino, villa comunale, centro storico, Monticelli, Sacro cuore e viale Virgilio scoprendo la vendita di cocaina, marijuana, hashish ed eroina.
Le dinamiche di spaccio erano simili per ogni quartiere, i clienti avevano il primo contatto con dei “centralinisti” che rispondevano alle richieste telefoniche, concordando ora e luogo d’incontro. In un secondo tempo la consegna della droga avveniva utilizzando monopattini o bici elettriche.
In questo sistema la “piazza di spaccio”, nel senso più tradizionale del termine, quale luogo dove gli spacciatori stazionano in attesa di acquirenti, ha perso di significato. In alcuni casi infatti, le cessioni di stupefacente avvenivano in modo del tutto estemporaneo durante le abitudini quotidiane del pusher di turno.
Tanto è vero che, attraverso un’intercettazione telefonica, i poliziotti hanno appreso di uno scambio fissato velocemente nel corso di un rifornimento di carburante, “vieni alla benzina, sto facendo nafta”. La visione delle immagini di videosorverglianza della stazione di servizio mostrava l’effettiva vendita di droga.
Il Questore ha emesso nei confronti di tutti gli indagati il Daspo “fuori contesto”. Questo provvedimento di prevenzione permette, per alcuni reati tra i quali lo spaccio, di applicare alle persone denunciate o condannate, il divieto di assistere alle manifestazioni sportive, indipendentemente dal fatto che le condotte incriminate si siano verificate al di fuori di eventi di sport. Lo scopo è quello di impedire che nelle tifoserie si verifichino infiltrazioni di individui ritenuti pericolosi oppure legati alla criminalità comune e organizzata.