
Dopo una brillante stagione estiva fra la rassegna “Jazz in vigna” a Santa Venerina, piena di sold out, e i concerti catanesi per il Catania Summer Fest, l’associazione culturale Algos è pronta al varo della stagione autunnale-invernale 2025 del Monk Jazz Club, il jazz club di Palazzo Scammacca del Murgo in piazza Scammacca 1 a Catania.
La stagione inizia con un omaggio alla storia del jazz italiano: venerdì 10 e sabato 11 ottobre – con la consueta formula dei tre concerti, il venerdì alle 21.30 ed il sabato alle 19 e alle 21.30 -, il palcoscenico sarà del quintetto di Gianluigi Trovesi, sassofonista e clarinettista classe 1944, il quale sarà accompagnato da una superband siciliana formata dal direttore artistico del Monk Dino Rubino al pianoforte, e poi da Paolo Sorge alla chitarra, Nello Toscano al contrabbasso, e Mimmo Cafiero alla batteria. Dino Rubino: «L’oggi 81enne Gianluigi Trovesi – insieme a Enrico Rava, Franco D’Andrea, al compianto Franco Cerri – ha fatto la storia del jazz italiano, ne è stata una delle colonne portanti. Sarà una grande occasione per ascoltare un musicista particolarissimo che non suona a Catania da tanti anni, un’occasione ghiotta sia per noi del Monk che per il pubblico siciliano, di ascoltare un grande polistrumentista delle ance, tra clarinetto, clarinetto basso e sax alto. Trovesi suonerà un repertorio che omaggerà il cool jazz, la stagione “californiana” di Gerry Mulligan e Chet Baker e chiaramente non mancheranno composizioni sue. Da lì poi si partirà per questo omaggio comunque di matrice cool».
Bergamasco di Nembro, diplomatosi nel 1966 al conservatorio del capoluogo in clarinetto e armonia, contrappunto e fuga con il maestro Vittorio Fellegara, Trovesi dopo diede il via subito a un’attività differenziata e multiforme, suonando in gruppi di musica accademica e in orchestre da ballo, anche se la sua passione si orientò subito verso il jazz. Come compositore, ha saputo trovare una sua cifra espressiva ben nota tra gli appassionati, mescolando il jazz in tutte le sue forme a suggestioni della musica folkloristica e popolare italiana. Con la sua musica Trovesi ha raggiunto il più difficile degli obiettivi, creare un mondo musicale immediatamente riconoscibile ed allo stesso tempo originale. Il suo stile di compositore e la sua voce strumentale lo collocano al livello dei musicisti che hanno praticamente definito il concetto di un “jazz europeo” ispirato alla tradizione americana senza esserne una sua pedissequa imitazione.
La sua carriera da band leader iniziò nel 1977 con il trio con Paolo Damiani al basso e Gianni Cazzola alla batteria. Il primo album è “Baghét”, del 1978, gli fece vincere il Premio della critica discografica italiana. Vinse anche il Concorso nazionale per sassofono e clarinetto, ed entrò a far parte della Big band della Rai di Milano come primo alto e primo clarinetto. Negli Anni 80, Trovesi vinse per due volte il referendum “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz”, nel 1985 con l’album “Dances”, e nel 1988 come miglior musicista jazz italiano. Negli Anni ’90 Trovesi fondò un ottetto con il quale esplorava il repertorio popolare europeo. Il primo album dell’ensemble, “From G To G”, vinse il referendum “Top Jazz” come miglior disco e Trovesi come miglior musicista di jazz italiano e l’album venne insignito del riconoscimento di “miglior disco” nel referendum della rivista “Musica e dischi”. Alcune delle più importanti orchestre jazz europee lo hanno invitato, come direttore, per eseguire concerti basati su sue composizioni. Nel 2001 il Presidente della Repubblica Carzo Azeglio Ciampi lo insignì dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana.
La stagione prosegue il 30 e il 31 ottobre con il duo formato dalla pianista e cantante tedesca Olivia Trummer e dal batterista Nicola Angelucci. Dino Rubino: «Olivia, che ha vissuto negli Stati Uniti per qualche anno dove ha studiato alla Berklee, è una musicista particolare per la musica che suona, sia per come la suona. Ha fatto parte per vari anni del gruppo di Kurt Rosenwinkel, uno dei chitarristi più rinomati del jazz americano e ha vissuto per un periodo anche in Italia dove è molto attiva e conosciuta e collabora con molti musicisti italiani, tra i quali il batterista Nicola Angelucci che la accompagnerà al Monk».
Il 7 e l’8 novembre spazio ad un quartetto palermitano guidato dal chitarrista Marco Grillo e dalla cantante Giorgia Meli i quali saranno affiancati da Aki Spadaro al pianoforte e da Manfredi Crocivera alla batteria. Dino Rubino: «Un progetto dal vivo tutto palermitano che farà un omaggio alla Bossa Nova. Grillo, Meli, Spadaro e Crocivera sono tra i musicisti più talentuosi che abbiamo oggi in Sicilia e come facciamo sempre noi del Monk ci piace dare spazio ai progetti siciliani che meritano di averlo».
Il 21 e il 22 novembre arriva al Monk il duo formato dal chitarrista cagliaritano Bebo Ferra e dal bassista salernitano Dario Deidda con l’omaggio a Bill Evans, tra i più grandi pianisti jazz del dopoguerra: «Un progetto intimo e particolare per rendere omaggio alla musica di Bill Evans. Può sembrare strano per un chitarrista ed un bassista elettirco rendere omaggio ad un pianista ma va detto che Dario, oltre ad essere tra i più talentuosi bassisti e contrabbassisti italiani, è anche un pianista pazzesco, e condivide con Bebo Ferra la comune passione per Bill Evans. Al Monk si muoveranno un po’ a 360 gradi perché sono entrambi dei musicisti che hanno una spiccata conoscenza del jazz degli anni ’40, ’50, ’60, e riescono a muoversi nei vari ambiti stilistici con una naturalezza veramente spiccata».
Il 5 e il 6 dicembre torna al Monk il 43enne sassofonista pescarese Piero Delle Monache in quartetto con Dino Rubino al pianoforte, con il contrabbassista milanese Tito Mangialajo e con il batterista ennese Emanuele Primavera. Rubino: «Piero torna da noi con questo progetto per presentare il disco “Nuvole” dello scorso anno dove suono pure io, album dove si alternano composizioni originali a qualche standard. Piero è un sassofonista molto riconoscibile, ha un suono di sassofono veramente suo. Io ho avuto il piacere di fare due dischi con Piero, uno a suo nome e uno a mio nome».
Il 19 e il 20 dicembre, la stagione si schiuderà con tre concerti dell’Alkantara MediOrkestra, special guest il sassofonista argentino Javier Girotto. Con la direzione orchestrale di Giuseppe Privitera, della Mediorkestra fanno parte: Fabio Tiralongo al sassofono; Fabio Sodano al duduk, sax e flauti; Bronagh Slevin al violoncello; Alexandra Dimitrova al violino; Enzo Rao al violino, saz e oud; Mahmoud Hamad alla voce, oud e darbouka; Roberto Fiore al contrabbasso; Josè Mobilia alle percussioni; Mario Gulisano alle percussioni e marranzano; Denise Di Maria alle percussioni e charango. Rubino: «Ultimi concerti dell’anno quelli dell’Alkantara MediOrkestra in cui ci sarà come ospite il nostro caro amico Javier Girotto. Giuseppe Privetera, tra i soci del Monk, si sta adoperando per scrivere gli arrangiamenti come ormai fa da qualche anno per questo ensemble e la presenza di Javier impreziosirà sicuramente quello che poi andranno a fare. Definire Girotto jazzista è riduttivo, è un musicista che spazia dal jazz, al tango, alla musica etnica, al folk, è perfetto per questo tipo di progetto un po’ crossover e fuori le righe».
Oltre questi concerti il Monk svolgerà entro l’anno alcune attività collaterali tra le quali delle jam session che coinvolgeranno gli studenti del Conservatorio Bellini di Catania, come ormai accade da qualche anno. E i quattro soci dell’Associazione Algos sono già al lavoro per il cartellone della stagione invernale-primaverile 2026 del jazz club che a gennaio ripartirà con il quartetto del batterista romano Roberto Gatto.
Abbonamento per i 6 live: € 126,30, acquistabile on line su ⬇️https://www.ciaotickets.com/it/location/monk-jazz-club-catania Biglietto per i concerti di Gianluigi Trovesi: € 27, acquistabile on line su https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/gianluigi-trovesi-5et Info alla e-mail prenotazioni@monkjazzclub.it o al telefono 3755249597.