Diocesi di Messina: La scuola è luogo e tempo di socializzazione, ascolto, confronto e dialogo, crescita nel pensiero e in umanità

La scuola luogo e tempo dove si cresce nella giustizia, libertà, inclusione, pace e verità.

All’inizio del nuovo anno scolastico 2025-2026, l’arcivescovo Giovanni Accolla rivolge il suo pensiero augurale ai dirigenti scolastici, ai docenti e agli studenti.
La scuola è luogo e tempo di socializzazione, ascolto, confronto e dialogo, crescita nel pensiero e in umanità, tendendo a quella umanità integrale che passa attraverso parole come “giustizia, libertà, inclusione, pace e verità”, che non devono rimanere concetti astratti, ma concreto impegno di vita.
L’augurio dell’arcivescovo è invito a cercare la Verità e a rendere il cammino di apprendimento una vera scuola di pace “disarmata e disarmante” a cominciare dalle relazioni interpersonali.

“Per quanto possa sembrare scontato, la risposta sta in voi tutti, studenti e docenti. Sì, perché ogni vero cambiamento inizia da se stessi. Voi studenti siete indicati come il futuro della società. Certo, ma siete innanzitutto il presente! Quindi, qui e ora, senza rimandi né deleghe, siete chiamati a vivere nella vostra quotidianità la giustizia e la pace, la verità e la libertà nel fraterno e reciproco accogliersi, rifiutando ogni forma di violenza. Vi esorto a dire sempre sì a tutto ciò che è bene, che promuove la giustizia e l’equità; a far udire la vostra parola in difesa della libertà, nel rispetto delle diversità di ciascuno, e della verità, che – nella molteplicità delle voci che risuonano nella odierna società – mi piace paternamente indicarvi con la “V” maiuscola, cioè Gesù Cristo, Dio fatto uomo per camminare sempre al fianco di ogni persona. Vi invito, infine, a rendere questo percorso di apprendimento scuola di pace, “disarmata e disarmante” come ha affermato Papa Leone XIV. Anche questo valore inizia dall’impegno personale di ciascuno ogni qual volta donate un sorriso, tendete la mano, abbattete muri che dividono per costruire vie di dialogo, rispettate la dignità di ogni persona accogliendola nella sua o nostra diversità. Allora ognuno avrà posto un tassello nella costruzione dell’edificio della pace e di una società migliore”.