Pesaro, la lunga ombra del GNL e le indagini sul sito Fox

Negli ultimi giorni, gli articoli di Gianni Lannes hanno riportato l’attenzione nazionale sul progetto GNL di Pesaro e sul sito industriale della Fox Petroli, un’area industriale nata nel 1924 presso il quartiere Tombaccia. Lannes – giornalista d’inchiesta, scrittore e fotografo, con alle spalle collaborazioni con testate come la Repubblica, Il Manifesto, Famiglia Cristiana, RAI e La7 – ha ricostruito per il suo blog “Su la testa”, con documenti e fotografie, la storia di un’attività industriale che oggi preoccupa la cittadinanza del quartiere e dell’intera Pesaro, a causa del progetto di installazione di un impianto di liquefazione del metano, con depositi di GNL e condotte sotterranee.

Sul sito permangono ancora i depositi risalenti agli anni 1950 e 1960, che impattano sul paesaggio circostante, parte della valle del Foglia, con le loro gigantesche sagome, testimoni della sua lunga attività di stoccaggio e movimentazione di idrocarburi che è avvenuta, attraverso i decenni, sempre più nei pressi dell’abitato, che si estendeva dal centro verso la campagna.

Gli articoli mostrano immagini eloquenti degli impianti obsoleti e allegano certificazioni datate 2001 che parlano chiaramente di “terreni contaminati da prodotti petroliferi”, con la presenza di idrocarburi fino a diversi metri di profondità. Carte che, pur vecchie di oltre vent’anni, restano un punto di riferimento obbligato per valutare la necessità di controlli aggiornati e di un serio intervento di bonifica.

Il Comitato Pesaro: NO GNL, fin dall’inizio impegnato in questa battaglia, ha presentato esposti, ricorsi e appelli, culminati con il diniego del NOF da parte del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco, che ha riconosciuto la pericolosità dell’impianto. Parallelamente, la Procura di Pesaro ha disposto nuove indagini, che dovrebbero essere svolte dall’Arpam ma che, a oggi, a quanto risulta al Comitato, non sono ancora state avviate.

L’attivismo ambientalista si è opposto a difesa della salute dei cittadini e di quella dell’ambiente, segnalando inoltre la pericolosità del progetto GNL in caso di incidente rilevante, in un’area alluvionale e sismica così prossima alle case. “Che possibilità di intervento avrebbero i Vigili del Fuoco,” si chiedono gli attivisti del Comitato, “in caso di guasto, malfunzionamento o errore umano durante un fenomeno alluvionale? E perché aggiungere una fonte di inquinamento così vicino all’abitato, in contrasto con le normative nazionali e Ue sulla salute e sull’ambiente?”. La riposta della Fox Petroli è stata una causa milionaria intentata contro gli attivisti Roberto Malini e Lisetta Sperindei, fondatori del Comitato. I due saranno chiamati il 29 settembre a un tentativo di mediazione, ma hanno già annunciato che ribadiranno la loro netta opposizione sia al progetto di liquefazione del gas che alla presenza di un sito petrolifero obsoleto e inquinante accanto alle abitazioni.

Il Comitato insiste anche sulla necessità di bonificare l’area, come suggerito da analisi recenti, e di restituirla alla città con progetti sostenibili. Una posizione rafforzata dai dati epidemiologici: Pesaro registra tassi di mortalità per tumori superiori a quelli di grandi centri industriali come Roma e Milano. Per questo, secondo gli attivisti, occorre non solo vigilare sul sito Fox, ma anche aggiornare il regolamento comunale di igiene alle normative nazionali ed europee in materia di industrie insalubri.

La battaglia contro il GNL, quindi, non è solo una vertenza locale, ma un nodo che intreccia salute pubblica, ambiente e diritto alla verità, in una città che nel 2024 ha portato il titolo di Capitale italiana della cultura.