Mappa nei: Ascierto (Fondazione Melanoma), polemica su Veneto rischia di indebolire la prevenzione

“Le linee guida internazionali concordano nel ritenere la visita dermatologica con dermatoscopia uno strumento fondamentale per lo screening del tumore alla pelle”. Lo chiarisce Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, intervenendo sulla recente polemica partita dal Veneto, la quale ha ridefinito l’accesso alla mappatura dei nei, in linea a quanto già avviene a livello nazionale.

“Indipendentemente dalla decisione della Regione Veneto, ritengo però doveroso precisare che le principali linee guida internazionali – da quelle dell’Oms fino a quelle dell’ESMO e dell’ASCO – riconoscono la visita dermatologica con dermatoscopia annuale, o semestrale in caso di pazienti a rischio e/o di nei sospetti – un pilastro imprescindibile per la diagnosi precoce del melanoma, il tumore cutaneo più aggressivo – spiega Ascierto -. Il timore è che da questa vicenda arrivi un segnale sbagliato alla popolazione e che, di conseguenza, possa portare a una riduzione dell’attenzione alla prevenzione”.

Attualmente i casi di melanoma in Italia sono in forte crescita. “Il melanoma – sottolinea Ascierto – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata drammaticamente passando dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino agli oltre 17.000 stimati nel 2024”.

Dunque, mai come oggi prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali. “L’esperienza della pandemia ci ha già mostrato quanto i ritardi diagnostici possano pesare in termini di salute pubblica – sottolinea Ascierto -. Ignorare queste evidenze significa correre un rischio doppio: per i cittadini, che vedono indebolirsi gli strumenti di diagnosi precoce, e per il sistema sanitario, che dovrà affrontare costi maggiori legati a cure più avanzate. Non a caso, prevenire è meglio che curare: una regola valida tanto sul piano clinico quanto su quello economico”.

In Australia, grazie ai programmi di screening, negli ultimi anni si è assistito ad un trend in discesa dell’incidenza dei tumori cutanei. “Noi anziché prendere esempio scherziamo col fuoco – conclude Ascierto -. Mi auguro, con fiducia, che i prossimi aggiornamenti ufficiali possano confermare e supportare un impegno concreto e crescente verso la prevenzione, che resta la prima e più efficace forma di tutela della salute”.