Market Not Found. La bolla delle dot-com non uccise Internet (Capitolo IV)

Prologo – Il suono di una bolla che scoppia All’alba del nuovo millennio, Wall Street somigliava più a Las Vegas che a un mercato finanziario. Ogni clic era un dollaro. Ogni startup con “.com” nel nome era una promessa di gloria. Bastava un’idea vaga, una slide confusa e un paio di venture capitalist con troppa liquidità e troppo poco sonno.

Poi, un giorno, il sipario cadde.

E con lui, trilioni di dollari evaporarono in una nube di codice HTML, stock option e sogni infranti.

Quella che passò alla storia come la bolla delle dot-com non fu solo un crollo di mercato. Fu l’equivalente finanziario di un rave nel deserto: euforia collettiva, zero regole, e il risveglio con il portafoglio vuoto.

Fu il momento in cui l’umanità scoprì che sì, Internet avrebbe cambiato il mondo…ma non nel modo in cui pensavano i trader del Nasdaq.

E oggi? Con l’Intelligenza Artificiale al centro di una nuova corsa all’oro digitale, il déjà-vu è troppo forte per essere ignorato.

Capitolo IV – E se stesse succedendo di nuovo?

La bolla delle dot-com non uccise Internet.

Anzi, eliminò chi usava Internet come scusa per bruciare soldi.

Le idee sopravvissero. I sogni, pure.

Ma divennero aziende vere. Con margini, clienti e strategia.

Ora che viviamo l’euforia per l’Intelligenza Artificiale, la domanda è inevitabile:

Siamo nel 1998… o nel marzo 2000?

E, se la bolla dovesse scoppiare, chi saranno gli Amazon e chi i Pets.com dell’era dell’IA?

L’eredità del botto: cosa ci ha lasciato la bolla dot-com Lo scoppio della bolla fu un trauma collettivo.

Ma come spesso accade dopo una catastrofe finanziaria, il mercato non morì.

Semplicemente… imparò.

A volte a caro prezzo. A volte no.

Ma imparò.

Quello che sembrava un collasso definitivo, si rivelò invece una dolorosa evoluzione darwiniana:

eliminò i sogni in perdita e lasciò spazio a un ecosistema digitale più sobrio, più maturo, e soprattutto più reale.

Lezione numero uno: i fondamentali non sono un’opinione Sì, Internet era una rivoluzione.

Sì, l’economia sarebbe cambiata.

Ma no: questo non significava che ogni azienda con un sito web valesse miliardi.

I numeri contano.

Sempre. Margini, cassa, debiti, business model.

Non basta avere una visione: serve anche che quadri il conto economico.

Diversificare non è noioso, è sano.

Chi aveva messo tutto nel tech si è svegliato nel 2002 con un portafoglio scheletrico.

Chi aveva diversificato… si è svegliato lo stesso, ma con meno incubi.

La finanza è psicologia.

FOMO, effetto gregge, overconfidence.

Imparare a riconoscere le proprie illusioni è più utile di qualunque trendline.

 

Continua…

Alessio Vannucco, consulente finanziario indipendete, collaboratore Aduc