Orari negozi a Ferragosto. Quando i sindacati vivono in un altro mondo

Il caso parte dal centro commerciale i Gigli di Firenze, ma riguarda un po’ tutta Italia. A Ferragosto i sindacati (confederali) ritengono che questo centro debba rimanere chiuso, al pari di tutti gli altri negozi che colgono l’occasione della festa per ampliare la propria offerta.

Per invogliare i dipendenti a non essere al lavoro, hanno proclamato uno sciopero. Sciopero che. proclamato anche negli anni passati, è sempre stato un flop. Vuoi per la tipologia di contratto, vuoi per gli incentivi festivi ai dipendenti, questi negozi sono sempre rimasti aperti.

I nostri sindacati hanno difficoltà a capire che anche lavoratori e imprenditori, come da tempo consentono le nostre leggi, hanno libertà in materia. Libertà che, probabilmente, a questi sindacati non piace perché è prerogativa perché sfugga loro il controllo del mondo dei diritti dei lavoratori…. come se il singolo non fosse in grado di decidere se guadagnare di più grazie agli incentivi per il servizio festivo.

Un mondo molto particolare questo dei nostri sindacati, i cui esponenti, per esempio, è probabile che proprio a Ferragosto andranno in qualche ristorante, prenderanno un treno o un aereo o un mezzo pubblico, apriranno un ombrellone in un lido, accenderanno e spegneranno un interruttore elettrico, useranno il telefonino, prenderanno una qualche multa dalla polizia per aver violato il codice della strada, andranno in ospedale… insomma fruiranno di servizi che, tra l’essenziale e il fatto che sono gestiti da piccoli imprese a conduzione famigliare, verranno erogati anche a Ferragosto, così come a Natale o Pasqua. Servizi che, a parte quelli di primaria importanza ed essenziali, vengono erogati a discrezione di chi li presta rispetto a tipologia, luogo, stagione e – non ultimo ora che si dice ci sia la crisi (1) – guadagnare soldi… ché male non fa.

Loro no. I nostri sindacati ritengono che il ritmo del mondo sia scandito dal lavoro dipendente, i cui diritti e doveri devono essere gestiti dalle loro organizzazioni. Che se qualcuno fa notare che gli individui (che sono tali anche i lavoratori) scelgono come ritengono opportuno, ecco che, come nel caso del centro commerciale I Gigli di Firenze, minacciano denunce ed esposti, financo picchetti/manifestazioni all’ingresso di chi non li asseconda.

Prima o poi si accorgeranno che il mondo va in modo diverso. Che nel nostro caso, essendo maggiore la responsabilità degli individui anche sul lavoro, ci sembra un diverso positivo.

1 – https://www.aduc.it/articolo/crisi+mezza+estate+fotografia+economia+effimera_39642.php

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc