
LAV, LNDC ANIMAL PROTECTION, ENPA: STIAMO GIA’ PREPARANDO UN RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO E UNA DIFFIDA A KOMPATSCHER E AL CORPO FORESTALE PROVINCIALE, AFFINCHE’ NON ESEGUANO L’ORDINE DI UCCISIONE NELLE MORE DEI RICORSI
Bolzano – Il Presidente del TAR di Bolzano, dopo aver convocato ieri la Provincia autonoma di Bolzano e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per avere ulteriori chiarimenti e integrazioni sulla vicenda delle predazioni avvenute a Malga Furgles, ha deciso di far cadere la sospensiva accordata qualche giorno fa. Ha così legittimato l’esecuzione immediata dell’uccisione dei lupi. E questo nonostante lo stesso Presidente del Tar abbia fissato al 9 settembre udienza collegiale per discutere della sospensiva chiesta con i ricorsi delle Associazioni.
“Accogliamo con enorme dispiacere e grande amarezza la decisione presa dal Presidente del TAR – dichiarano LAV, LNDC Animal Protection ed ENPA – Uccidere due lupi a caso perché alcune pecore incustodite sono state predate è un atto violento, che non trova giustificazione in alcuna teoria scientifica”.
È infatti risaputo che solo l’utilizzo dei sistemi di prevenzione può evitare le predazioni, mentre l’uccisione dei lupi può determinane addirittura l’incremento. Tanto più in questo caso, nel quale i lupi non possono essere considerati responsabili per avere predato alcune pecore che, come si legge nei documenti della Provincia di Bolzano, erano state lasciate fuori dal loro recinto dallo stesso allevatore che ne aveva l’obbligo di custodia.
Inoltre, poiché un lupo è già stato illegalmente ucciso con il veleno in Provincia di Bolzano, se i forestali dovessero procedere con l’uccisione di quelli condannati a morte da Kompatscher, verrebbe superata la quota massima annuale di 1-2 lupi imposta da ISPRA, comportando così un grave rischio per la tutela della specie.
Il prossimo 9 settembre si sarebbe svolta l’udienza per la trattazione collegiale della sospensiva di uccisione, ma visto il provvedimento del Presidente del TAR, ora i lupi sono di nuovo in pericolo. Se venissero uccisi in questi giorni, l’appuntamento di settembre non avrebbe più senso di esistere.
“Noi non lasceremo nulla di intentato e cercheremo in ogni modo di salvare i lupi – concludono le Associazioni – per questo stiamo già preparando un ricorso da depositare in Consiglio di Stato e, nel frattempo, faremo una diffida al presidente Kompatscher e al Corpo forestale provinciale affinché non eseguano l’ordine di uccisione”.