LUPI IN VAL VENOSTA: LEAL, LEIDAA, OIPA PRESENTANO ISTANZA CAUTELARE CONTRO L’ABBATTIMENTO

Le associazioni Leal, Leidaa, Oipa hanno presentato al Tar di Bolzano un’istanza cautelare ante causam per chiedere la sospensione dell’autorizzazione all’abbattimento di due lupi in Val Venosta, firmata dal presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher.
Nell’istanza si sottolinea, tra l’altro, che il declassamento del lupo da specie “particolarmente protetta” a specie “protetta” non è stato ancora recepito nell’ordinamento italiano. Inoltre, le associazioni rilevano il proprio interesse e legittimazione ad intervenire avendo anche depositato davanti alla Corte di Giustizia dell’Ue il ricorso contro la decisione del Consiglio europeo e tutti gli atti conseguenti, che hanno determinato il declassamento della tutela del lupo prevista dalla direttiva habitat.
Il provvedimento del presidente della Provincia autonoma dà per scontato che il prelievo di due lupi “a caso” metta fine alle predazioni, mentre sono del tutto ignoti gli effetti sui branchi di lupi di uccisioni indiscriminate. Secondo i pareri di scienziati europei sullo stato di conservazione della specie, anche nell’ambiente alpino, incidono i segni di ibridazione con cani e le ridotte dimensioni di alcune popolazioni locali. La mancanza di un piano di gestione aggiornato e complessivo per il lupo in Italia dovrebbe comunque indurre alla prudenza.
“La linea delle Province autonome riguardo alla gestione dei grandi carnivori – sottolineano le associazioni – predilige la comoda e istantanea “soluzione finale” dell’abbattimento. Ma è una linea che viola le normative comunitarie, che ben potrebbe esporre il nostro Paese all’apertura di una (ulteriore) procedura d’infrazione in tema di gestione della fauna selvatica, ed è in contrasto con l’articolo 9 della Costituzione che “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Peraltro, abbattere i due lupi sarebbe un atto violento e crudele che potrebbe non incidere sulla sicurezza degli animali di talune categorie produttive che lamentano danni”.