
Messina – Il Senato Accademico, nella seduta odierna, ha condiviso all’unanimità un documento con cui esprime il profondo sgomento della comunità universitaria per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in tutte le aree del mondo in cui le popolazioni si trovano costrette a subire gli effetti di conflitti e aggressioni.
Nell’introdurre il punto, la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, ha evidenziato come all’interno dell’Ateneo si registri un ampio dibattito in particolare sulla drammatica situazione di Gaza, anche con richieste di interruzione dei rapporti con università israeliane.
In questo contesto, la Rettrice ha fatto propria una nota inviatale dai 12 Direttori dei Dipartimenti, oggi sottoposta all’attenzione del Senato, affinché rappresenti una presa di posizione dell’Università di Messina.
Al contempo, ha voluto ricordare che, già nell’aprile 2024, aveva affrontato una richiesta dell’associazione studentesca UDU circa la possibilità di interrompere gli accordi con la Hebrew University of Jerusalem, stipulati nel maggio del 2021. In quella occasione, nel ribadire l’impegno di Unime nella promozione di una cultura del dialogo, della nonviolenza, della pace, aveva precisato che una convenzione, un programma congiunto costituiscono non un posizionamento politico, bensì un’occasione di confronto e reciproco arricchimento sul piano della scienza: non potranno mai essere funzionali a sviluppare azioni contrarie rispetto ai princìpi cardine dell’accademia e alla neutralità. Nell’odierna discussione sviluppatasi in Senato, a tal proposito, è stato messo in luce che l’idea stessa di università non può essere legata a un luogo e, conseguentemente, interpretata quale espressione di forze politiche, bensì del sapere e della scienza.
Con riferimento all’accordo con la Hebrew University, tra l’altro, non risultano in essere azioni di collaborazione esecutive. La stessa Hebrew University of Jerusalem, poi, insieme ad altre università israeliane, ha recentemente assunto una posizione pubblica, chiedendo al Governo un’azione urgente “per risolvere la grave crisi della fame a Gaza”.
In ogni caso, qualora dovessero esserci richieste nell’ambito di attività connesse alla convenzione, verranno certamente sottoposte al vaglio degli organi collegiali per le valutazioni di competenza.
Questo il testo del documento approvato dal Senato Accademico:
“La comunità universitaria messinese esprime profondo sgomento per la gravissima crisi umanitaria che affligge la popolazione palestinese.
Il nostro Ateneo ha sempre messo al primo posto il rispetto assoluto della persona. Quali appartenenti a una istituzione impegnata nella formazione di studentesse e studenti, siamo chiamati a testimoniare il valore inestimabile della relazione e del confronto pacifici tra esseri umani. Sentiamo dunque il dovere morale di unirci alle molteplici denunce di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in tutte le aree del mondo in cui le popolazioni si trovano costrette a subire gli effetti di conflitti e aggressioni.
Ferma la netta condanna per l’indicibile e orrendo massacro compiuto dall’organizzazione terroristica Hamas il 7 ottobre 2023 contro i civili israeliani, nulla giustifica la persistente azione militare israeliana a danno della popolazione civile che vive nella Striscia.
I diritti umani e i principi del diritto internazionale sono quotidianamente violati dagli atti del governo e dell’esercito israeliani nei confronti del popolo palestinese. Intendiamo quindi condannare pubblicamente tali atti e auspichiamo che le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a cominciare dalla n. 2728 del 25 marzo 2024, unitamente alle ordinanze della Corte internazionale di Giustizia, vengano finalmente rispettate, giungendo così a far cessare le ostilità, a consentire l’ingresso di effettivi aiuti umanitari a Gaza e a riconoscere la pari dignità ad esistere tanto dello Stato israeliano quanto di quello palestinese.
Per parte nostra, continueremo a praticare, attraverso la didattica e la ricerca, in sede nazionale e internazionale, i valori della pace e dell’intangibilità dell’essere umano”.