La testimonianza commossa di Lara Magoni: Di cancro ho perso mia madre, mio padre e mio marito ma sono grata a chi studia e fa ricerca

Intenso e commosso l’intervento di Lara Magoni, ex sciatrice alpina europarlamentare che ha portato oggi la sua testimonianza all’Ieo (Istituto europeo di Oncologia di Milano) nel corso della giornata conclusiva della Midsummer School di Motore Sanità dedicata al futuro delle cure oncologiche in Italia. “Il cancro – ha sottolineato – è la seconda causa di morte in Italia e anche in Europa è conta 2,7 mln di malati ogni anno si cui oltre 1,3 perdono la vita. Purtroppo sono stata toccata duramente e direttamente dal sottile confine che il cancro lambisce camminando tra la vita e la morte con impatti devastanti sulle famiglie e sulla sostenibilità dei Servizi sanitari nazionali”.

“C’è la vita e c’è la morte – ha poi aggiunto la 56 enne europarlamentare di Selvino – sono stata una combattente nello sport ma mai avrei immaginato di dover impattare col cancro in maniera così dura e improvvisa. Mentre io gareggiavo mia madre a 55 anni si è ammalata e stava male. Se n’è andata nell’arco di soli due mesi. Poi ho perso anche mio padre per un tumore al cervello, e mio marito colpito da tumore gastrico. Da sciatrice mi sono trasformata in caregiver e ho fatto il pieno di umanità. Sono certa che anche tutti voi, scienziati e clinici – ha poi concluso la Magoni rivolgendosi a una platea formata dai direttori scientifici e generali da una dozzina di Irccs italiani riuniti all’Ieo – avete avuto a che fare con l’umanità dei vostri pazienti che avete contribuito a curare e salvare ma anche quelli che avete perso vostro malgrado”. “Voglio dirvi che nel ricordo di Umberto Veronesi, nel cui nome cui si svolge questo prezioso appuntamento qui a Milano, voi rappresentate l’eccellenza delle menti che lavorano in Italia sul cancro e anche se io ho perso le persone che amavo vi sono grata per il lavoro scientifico e organizzativo che portate avanti. Mio marito nel 2013 – ha poi concluso commossa – aveva scelto con coraggio di sottoporsi a cure sperimentali non ancora autorizzate e ogni giorno clinici e ricercatori valutavano lo stato della malattia. Mi disse: “Che bello dare la vita per studiare un nuovo percorso di cura destinato a salvare vite”. Per questo l’Ieo, questo luogo di cura e ricerca creato dal nulla dalla visione di Veronesi, ci rende orgogliosi di essere italiani e lombardi”.

Infine ha detto: “Sono una persona, una donna, che nella vita ha avuto una sfortuna che tante altre famiglie subiscono ma che si incontrano anche nella vita e nella speranza.  Sono stata una brava sciatrice svolgendo 5 mondiali e le olimpiadi. So cosa sia la sfida. Da atleta trasgredivo per sentirmi viva ma sul cancro io mi commuovo se c’è l’intelligenza e l’efficienza, oltre il cuore rivolto alle cure dai pazienti. Io oggi sono in Europa trasformata dal cuore e anche se l’Europa non ha competenza sulla Sanità dopo la pandemia ha iniziato stanziare risorse (poche solo 5 mld per 27 Stati) per la ricerca dal 2021 al 2027 e da gennaio scorso ha creato una Commissione permanente Sanità che darà indicazioni ai ventisette sulle politiche per la Salute”.

La Midsummer School 2025 è organizzata da Motore Sanità in collaborazione con Regione Lombardia e con l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), il patrocinio di Alleanza Contro il Cancro, Associazione di iniziativa parlamentare e legislativa per la salute e la prevenzione, FAIS, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Sistema Socio Sanitario Regione Lombardia, Io Raro, e il contributo incondizionato di Bracco, CDI, Convatec, Johnson & Johnson MedTech, Siemens Healthineers, Bristol Myers Squibb, Daiichi-Sankyo, Pfizer.