TRIESTE ESTATE 2025 SI ARRICCHISCE DI UNA LOCATION ESCLUSIVA E DI NUOVI FORMAT

Per l’apertura della nota rassegna Archeologia di sera, nel Giardino del Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”  – che raccoglie dall’Ottocento il materiale antico della storia della città e in seguito si è arricchito di reperti di diverse civiltà e che, nel Giardino del Capitano, conserva sculture, lapidi e iscrizioni di epoca medioevale-moderna – la professoressa Emanuela Murgia dell’Università di Trieste tiene, martedì 15 luglio, alle ore 20.30, una conferenza aperta a tutti gli interessati sulla “Pittura parietale di età romana a Trieste e in regione” e al termine del suo intervento il terzetto strumentale “Lumen Harmonicum” di Trieste propone l’esecuzione di una serie di brani in collegamento con il tema della serata: un componimento realizzato appositamente e alcune riproposizioni di brani popolare.

Doppio appuntamento al Giardino del Museo Sartorio, sempre martedì 15 luglio, alle ore 21.00, con il Festival TriesteLovesJazz, giunto alla terza settimana di concerti. Si inizia con Pasquale Mirra, “Moderatamente solo”, considerato uno dei vibrafonisti più interessanti della scena nazionale e internazionale. Ha studiato al Conservatorio di Salerno e si è laureato al Conservatorio Statale di Bologna. Collabora con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel Portal, Fred Frith, Nicole Mitchell, Lansinè Kouyatè, Aziz Sahmaoui, Tristan Honinger, Ernst Rijseger, Rob Mazurek, Ballakè Sissoko, Buch Morris, Jeff Parker, Micheal Blake, Fabrizio Puglisi, Paolo Angeli, Gianluca Petrella, Domenico Caliri. Dal 2008 opera stabilmente con il noto percussionista americano Hamid Drake con il quale suona in diversi progetti, partecipando a numerosi festival in America e in Europa.
Segue il concerto di un gruppo di manipolatori del jazz, Flavio Davanzo 5et ft. Mauro Ottolini, costituito per rendere omaggio al celebre Huddie Ledbetter (Lead Belly), connettendo così le radici del jazz con la contemporaneità. Leader del progetto il trombettista triestino Flavio Davanzo, che nel corso degli anni ha avuto modo di suonare con maestri del jazz come Tony Scott, Kenny Wheeler, John Taylor, Enrico Rava, Giancarlo Schiaffini, Glauco Venier, Diana Torto, Enzo Favata e molti altri ancora. Accanto a lui, altri musicisti della regione, nomi importanti della scena jazzistica, non solo nazionale, Daniele D’Agaro, Giovanni Maier. Mauro Ottolini – trombone, Flavio Davanzo – tromba, Daniele D’Agaro – clarinetto sax, Giovanni Maier – basso, U.T. Gandhi – batteria.

Una “Serata futurista” proposta dal Musica Libera Festival apre gli eventi di mercoledì 16 luglio, alle 21.00, al Giardino del Museo Sartorio, con musica, film, cibo: concerto di Davide Casali clarinetto, Luisa Franco Flauto, Andrea Massaria chitarra ed effetti. Cortometraggi di Eggeling, Richter, Clair, Leger.

La Maxmaber Orkestar ritorna in piazza Verdi –sempre mercoledì 16 luglio, con inizio alle 21.00 – per presentare a distanza di 11 anni la sua ultima produzione discografica “Miš Maš“, lavoro che rappresenta una sintesi delle sonorità e della ricerca musicale negli oltre vent’anni di vita della band e del suo vagabondare attraverso l’Italia e l’Europa: dalla Sicilia al Mare del Nord, dalla Spagna ai Balcani. Klezmer, vecchie canzoni italiane e jugoslave, musiche popolari e sonorità balcaniche si intrecciano in un sound raffinato, allegro e malinconico allo stesso tempo.

Giovedì 17 luglio, alle 21.00, al Giardino del Museo Winckelmann, va in scenza “L’Intervista col Passato“, un format interattivo che catapulta il pubblico nel cuore dei misteri storici, casi risolti e irrisolti. Attraverso interviste immaginarie con i protagonisti del passato, offre un’esperienza che stimola l’interesse verso la storia. Guidati dal presentatore di questo moderno tribunale, i membri del pubblico analizzano le testimonianze, riflettono sugli approfondimenti degli inviati e infine votano l’ipotesi più plausibile, con l’obiettivo di riscrivere la storia con gli occhi della modernità.
Il caso analizzato in questa puntata è l’enigmatico omicidio di Johann Joachim Winckelmann, avvenuto l’8 giugno 1768 a Trieste. Il format combina intrattenimento, storia e interattività permettendo al pubblico di diventare detective del passato.

Al Giardino del Museo Sartorio, giovedì 17 luglio, alle 21.00, per il TriesteLovesJazz, concerto del Trio OsakiIn quell’angolo della strada”. La spiccata personalità creativa, l’inventiva e la carica improvvisativa degli eclettici protagonisti, danno vita a questo trio di caratura internazionale, capace di coniugare ricerca sonora ed estro, conoscenza delle tradizioni e utilizzo di strumenti ancestrali come conchiglie, ottoni, fisarmonica e chitarra con la sperimentazione e la sintesi dei nuovi linguaggi musicali, in un’avventura melodica e coinvolgente, che ripercorre quasi un secolo di storia del jazz. “In quell’angolo della strada” risuonano tradizione italiana, blues, gipsy, rumbe esotiche, melodie e canzoni di Ellington, Fats Waller, Amalia Rodriguez, Tom Waits e Don Cherry, Nino Rota e… molte composizioni originali dello stesso Ottolini. Il tutto condito da costante interplay, da una improvvisazione creativa e forti suggestioni della musica contemporanea. Mauro Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie, Thomas Sinigaglia – fisarmonica, looper, Marco Bianchi – chitarra.