
Si complica l’accesso agli anni successivi al primo dei corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria che coinvolge ogni anno oltre 4mila studenti di Italia. Mentre il ministero dell’Università e della ricerca resta in silenzio, gli atenei interpretano in modo difforme l’articolo 10 del DM 418/2025, generando confusione e incertezza tra gli aspiranti medici che tentano il trasferimento da corsi affini.
A pochi giorni dalla scadenza dei termini per l’iscrizione al semestre filtro e per la partecipazione ai bandi di trasferimento, lo Studio Legale Leone-Fell & C. lancia l’allarme: le università rispondono in modo contraddittorio su un tema cruciale come la possibilità di accedere direttamente al secondo anno.
Un caso emblematico riguarda uno studente della classe L-13 (Biologia), che ha già superato gli esami chiave (Chimica, Fisica e Biologia) e che ha posto la stessa domanda a più atenei: è obbligatorio iscriversi al semestre filtro per partecipare al bando di trasferimento?
Le risposte ottenute sono il simbolo del caos:
• L’Università di Modena e Reggio Emilia ha confermato che “l’iscrizione al semestre filtro è obbligatoria anche per chi presenta domanda di trasferimento”.
• L’Università La Sapienza di Roma ha risposto che “per iscriversi a medicina, anche avendo superato già i tre esami obbligatori, è necessario comunque superare il semestre filtro” ma ha aggiunto che “al momento non siamo in grado di rispondere”.
• L’Università di Bologna ha suggerito allo studente di percorrere contemporaneamente entrambe le strade: sia iscriversi al semestre filtro, sia presentare domanda di trasferimento.
• Il CINECA, interpellato da altri studenti, ha ribadito che “la procedura tecnica del portale richiede comunque l’iscrizione al semestre filtro”.
Il tutto senza alcuna comunicazione ufficiale da parte del Ministero, né chiarimenti su Universitaly, lasciando migliaia di studenti senza alcuna certezza normativa.
“Siamo di fronte a una palese violazione del principio di uguaglianza – dichiarano Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C. In uno Stato di diritto non può essere l’arbitrarietà delle segreterie universitarie a decidere il destino di uno studente. Il Ministero ha l’obbligo di intervenire subito per evitare un contenzioso nazionale e una paralisi amministrativa nelle università”.
Il paradosso è evidente: chi si iscrive al semestre filtro rischia di buttare anni di carriera e centinaia di crediti; chi presenta solo domanda di trasferimento rischia di vedersi respinto. Il tutto nel più totale disorientamento istituzionale.
La riforma voluta dalla ministra Anna Maria Bernini, approvata con la Legge Delega 26/2025, nasceva con l’obiettivo di semplificare. Ma sta già mostrando il suo volto: un sistema frammentato, privo di certezze e che scarica ogni responsabilità sugli studenti e sugli uffici universitari, chiamati a svolgere compiti interpretativi non di loro competenza.
“Stiamo già ricevendo decine di richieste da tutta Italia – continuano Leone e Fell – e siamo pronti a tutelare chiunque venga danneggiato da questa disorganizzazione. Il diritto allo studio non può essere sacrificato sull’altare dell’improvvisazione normativa. Per questa ragione, abbiamo attivato un servizio gratuito di consulenza per tutti gli studenti coinvolti e e metteremo in atto ogni iniziativa legale utile a tutelare i loro diritti”.