
Circa 4 km di bracciate in notturna nel Lago di Iseo, seguiti da 175 km in bici, su cui hanno imperversato pioggia e vento costanti, resi epici dal superamento dei Passi Aprica, Mortirolo e Gavia, e 39 km di corsa sui sentieri sterrati dell’alta Valle Camonica per tagliare, infine, sfiniti ma emozionati, il traguardo di Passo Paradiso.
Una sfida così estrema non può meritare un solo vincitore. Sono stati, infatti, 70 i triatleti celebrati a Ponte di Legno con la consegna dell’iconica pietra degli StoneMen, i finisher di The Stone, triathlon full distance d’alta quota, con oltre 6.000m di dislivello lungo le tre frazioni, organizzato da TriO Events in partnership con Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comune di Ponte di Legno e Comune di Sulzano.
LE PAROLE DI ALFIO DAGANI
A guidare gli stoici atleti arrivati entro il cut-off delle 20 ore tra i 150 partenti, il bresciano Alfio Dagani, classe 1992 del B3L Triathlon, che ha chiuso con il miglior tempo in 13h34’18”: “Ho deciso di intraprendere questa avventura circa un anno fa consapevole dei sacrifici e delle rinunce che ne sarebbero conseguiti, ritagliando tempo tra impegni di lavoro e famiglia. È stato un viaggio bellissimo e pieno di emozioni. La frazione nuoto, quella che mi preoccupava maggiormente per l’orario e i possibili temporali, è trascorsa senza problemi, riuscendo a nuotare con una certa solidità e costanza. La frazione bike, quella a me favorevole, si è rivelata la più impegnativa. Tante ore di acqua e freddo in discesa. Fortunatamente è stata una giornata molto positiva a livello fisico e mi sono guadagnato un bel vantaggio da gestire nella frazione run. Il Gavia è stato veramente duro, soprattutto la discesa che mi ha fatto preoccupare sul prosieguo della competizione. Dopo essermi cambiato in T2 mi sono ripreso e ho fatto una prima parte del percorso run a un buon ritmo. Con il mio coach e accompagnatore Davide Zecchi (Zetatraining) ci siamo involati verso la conclusione: il Paradiso si avvicinava sempre di più e il sogno di poter tagliare il traguardo, anche con il miglior tempo, si stava avverando. Il chilometro finale, il più emozionante, me lo sono goduto appieno, soprattutto quando ho visto mia moglie Elisa e la mia bimba Amelia. Non sapevo che fossero a Passo Paradiso ad aspettarmi. Dedico a loro questo successo!”
IL COMMENTO DI TABEA RUEGGE
“Nel nuoto ho avuto difficoltà di orientamento – racconta la svizzera Tabea Ruegge, classe 1983 del Bikebox.ch, con il miglior tempo al femminile di 16h19’24” – A volte non riuscivo a vedere bene la luce, quindi il ritmo è stato molto lento, ma davvero un bel tracciato. In bici, a causa della pioggia sui Passi, avevo molto freddo, il che ha minato le mie forze. Purtroppo ho forato una gomma perdendo tempo prezioso. Questa frazione è stata molto dura perché il tempo era brutto e mentalmente mi ha messo a dura prova. Il momento più difficile sicuramente la discesa ghiacciata dal Passo Gavia. Nell’ottima frazione run ero piuttosto esausta, ma in qualche modo ce l’ho fatta. La parte finale su tutte le rocce è stata fantastica. Che dire poi del finale? Unico! Pratico l’extreme triathlon da molto tempo e ogni anno mi lancio in una sfida diversa. Ho scelto The Stone perché ha un percorso fantastico e non è lontano dalla Svizzera, dove vivo. La corsa è la mia frazione debole ma, grazie alla buona forma fisica in bici, sono riuscita a guadagnare un po’ di tempo. Dedico questo risultato ai miei due figli (3 e 5 anni). Di solito adorano supportarmi durante questi eventi ma sono dovuti rimanere a casa. E, naturalmente, anche a mio marito, che mi ha sempre sostenuto”.
APPROACH TO STONE, RELAY E SERIES
Sulla finish line anche i partecipanti ad Approach to Stone, programma short di avvicinamento alla gara regina con 2,2 km di nuoto, 138 km sulle due ruote e 27 km di corsa, dove i migliori tempi sono stati registrati dal bergamasco Isacco Carrara (SportAction, 8h35’19”) e dalla padovana Claudia Lorenzetto (PDN TRI, 11h25’51”). Grande soddisfazione anche per i team di The Stone Relay, novità 2025 in modalità staffetta con un atleta per ciascuna frazione: i bresciani Angelo Panteghini, Giovanni Medeghini e Dario Vaira i più veloci in 13h05’54”. Proprio a Ponte di Legno la tedesca Nadine Truppat è riuscita a ottenere il prestigioso accesso all’élite Hall of Fame dell’Extreme Triathlon Series, possibile per chi completa entro 3 anni le 5 tappe del circuito internazionale: Winterman CZECH Xtreme Triathlon, Knysna Extreme Triathlon, Pirene Xtreme Triathlon, Austria eXtreme Triathlon, oltre a The Stone, tra i triathlon estremi più duri organizzati nel mondo.
LE TRE FRAZIONI
La frazione di nuoto (3.8 km) ha portato i triatleti dalla sponda del Lago d’Iseo in località Tavernola Bergamasca, con una traiettoria in linea retta, fino alla T1 a Sulzano. Protagonisti assoluti della frazione bici (175 km e 4.100m D+) nella Valle Camonica i tre mitici passi Aprica (1.176m slm), Mortirolo (1.852m slm) e Gavia (2.621m slm). Giro di boa prima del Gavia e T2 in piazza a Ponte di Legno, dove hanno avuto modo di rifocillarsi fisicamente ed emotivamente grazie al caloroso tifo del pubblico.
Ascesa dai 1.200m ai 2.600m slm nella frazione di corsa (39 km). Nei primi 20 km in prossimità di Ponte di Legno e del fondovalle sono state toccate le frazioni di Zoanno, Precasaglio e Villa Dalegno, fino a giungere sul versante opposto nel centro di Temù, Valbione (1.500m) e nuovamente a Ponte di Legno (km 20). Un’ulteriore salita ha spinto i temerari al Passo del Tonale (1.883m slm) con il superamento della T3 per arrivare a Passo Paradiso, dopo gli ultimi 7 km (800m D+) su un sentiero di alta montagna nella Val Presena.