
Padova – I poliziotti della D.I.G.O.S. della Questura di Padova hanno rintracciato in città una 29enne cittadina serba nei confronti della quale era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova su richiesta della Procura della Repubblica euganea, in ordine al reato di truffa aggravata, perpetrata nei confronti di un anziano sacerdote, vittima alla quale erano stati sottratti oltre 100mila euro.
L’indagine, condotta dalla D.I.G.O.S. della Questura di Padova ha avuto inizio nel giugno del 2024 a seguito di una segnalazione della Diocesi di Padova relativa a una giovane donna che, palesando l’esistenza di necessità, emergenze e bisogni talvolta irreali, traendo in inganno un anziano sacerdote, si faceva consegnare somme di danaro, sino al punto per cui il prelato, non essendo più in grado di far fronte a tali richieste, chiedeva prestiti di danaro ad alcuni parrocchiani, riducendo se stesso all’indigenza e a un indebitamento per cifre significative.
Il contesto investigativo consentiva quindi di ricostruire come gli stessi fedeli che stimavano per bontà e abnegazione il sacerdote avevano esternato le proprie preoccupazioni, ritenendo come probabilmente fosse diventato vittima di un articolato raggiro posto in essere da parte di una giovane cittadina serba che, in più occasioni, si era fatta consegnare somme di danaro per migliaia di euro. In un’occasione la donna aveva chiesto e ottenuto la somma di 2mila euro per risolvere la questione dell’affitto, in un’altra ancora pretestuosamente aveva rappresentato di essere in cura presso l’ospedale e di necessitare di denaro, in un’altra circostanza aveva evidenziato la necessità di dover dare dei soldi all’Ambasciata per sbloccare il proprio conto corrente in banca, circostanze riscontrate dagli agenti della D.I.G.O.S. come pretestuose e finalizzate ad ingannare e raggirare l’anziano sacerdote.
All’esito dell’attività di indagine i gravi precisi e concordanti indizi di reità venivano compendiati in un’informativa finale trasmessa alla Procura della Repubblica di Padova, che richiedeva ed otteneva dal Giudice per le Indagini Preliminari il provvedimento restrittivo dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel maggio del corrente anno.
I poliziotti della Questura pertanto avviavano le ricerche della giovane donna, che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce, trasferendosi nell’area balcanica fino a quando, nella giornata odierna la stessa è stata rintracciata in città a Padova, tratta in arresto e associata presso la Casa Circondariale femminile di Verona – Montorio.
Il provvedimento restrittivo rappresenta l’esito di una complessa e approfondita attività investigativa condotta dalla D.I.G.O.S., coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che ha consentito di disvelare un articolato schema criminoso basato su ripetuti atti fraudolenti e ingannevoli.
La donna è risultata essere una cittadina serba, con svariati precedenti specifici a proprio carico per reati di truffa ed estorsione ai danni di anziani e soggetti fragili, già commessi nella provincia di Padova, agendo per anni con modalità subdole e reiterate, sfruttando abilmente la bontà e la generosità delle anziane vittime, come nel caso dell’anziano sacerdote.
Infatti, attraverso una serie di raggiri ben calibrati, la truffatrice ha indotto in errore la vittima, approfittando della sua naturale inclinazione alla carità e alla fiducia. In particolare, l’indagata rappresentava alla persona offesa circostanze tali da suscitare pietà e commozione, come gravi difficoltà economiche o impellenti problematiche di salute, proprie o di familiari, al fine di ottenere denaro con l’apparente finalità di far fronte a tali situazioni di bisogno.
Le indagini hanno permesso di ricostruire che, tra il 2012 e il 2019, la donna ha sottratto complessivamente circa 37mila euro, utilizzando ripetuti e sofisticati artifizi per prelevare somme dal conto corrente del sacerdote mediante trasferimenti di denaro tramite money transfer. Successivamente, nel periodo compreso tra maggio e novembre 2024, ha ulteriormente reiterato la propria condotta fraudolenta, riuscendo a conseguire altri 55mila euro con analoghe modalità ingannevoli, cui si aggiungono rilevanti importi di denaro contante ricevuti direttamente dalla vittima, per un danno totale ammontante ad oltre 100mila euro.
Gli accertamenti condotti dalla D.I.G.O.S. della Questura di Padova, proseguono anche al fine di rivisitare investigativamente eventuali episodi analoghi commessi in danno di vittime vulnerabili.