
Gli investigatori del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, della Sezione investigativa dello Sco e della Squadra mobile di Palermo, in collaborazione con i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Varese, hanno eseguito il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano che prevede la custodia cautelare in carcere di dieci persone.
Tra i destinatari del provvedimento, emesso dal Gip presso il tribunale di Milano su richiesta della Procura europea (Eppo – European public prosecutor’s office), otto sono stati arrestati nelle province di Napoli e Roma, mentre per gli altri due, localizzati a Dubai (Emirati Arabi Uniti), l’autorità giudiziaria ha emesso il mandato di arresto in ambito europeo (Mae).
Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita alle frodi sull’Iva intracomunitaria, al riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti, con l’aggravante di aver usato un metodo mafioso e aver agito per agevolare la Camorra.
L’attività investigativa è stata intitolata “Moby Dick 2” perché prosecuzione della prima indagine conclusa il 14 novembre scorso con l’arresto di 47 persone. In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale; l’uomo è stato poi arrestato lo scorso 25 maggio.
Questo episodio ha generato il nuovo filone d’inchiesta, basato sulle dichiarazioni rese da alcuni degli indagati e sull’analisi dei documenti e dispositivi elettronici e informatici sequestrati il 14 novembre scorso.
Tutto ciò ha consentito l’emissione dell’ultimo provvedimento cautelare, che ha evidenziato la vicinanza degli odierni indagati ai clan camorristici Nuvoletta di Marano di Napoli e Di Lauro di Scampia.