
Il prezzo – materia prima – del petrolio è aumentato di circa l’8%, quello del gas del 5%. Sono le conseguenze del “nuovo” conflitto Israele/Iran. A questa prima reazione del mercato ne potranno seguire delle altre, ma la verifica andrà fatta a livello europeo.
Situazione che dovrà poi fare i conti col mercato, all’ingrosso e al dettaglio, dove quest’ultimo è quello determinante e su cui le speculazioni sono sempre maggiori.
Già siamo in una stagione dove, con l’aumento dei consumi per la maggiore mobilità dei consumatori, i venditori alzano i prezzi. Perché non dovrebbero cogliere l’occasione per usare mano ancor più pesante? Cioè: anche se gli aumenti del costo della materia prima crescono, ci vuole tempo prima che gli effetti ricadano sui prezzi al dettaglio… ma questo aspetto matematico e logico non regge rispetto ad un mercato che coglie la minima – pur potenziale – occasione per rifarsi sul consumatore finale.
Occhio quindi ai prezzi dei prossimi giorni e settimane. con l’invito a segnalare queste speculazioni. Non perché segnalandole ci sia chissà quale intervento, per esempio del cosiddetto Mister Prezzi o Antitrust (comunque auspicabili), ma perché circolino le informazioni sui maggiori speculatori, sì da poterli evitare.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc