La velaterapia di Ail per pazienti con tumori del sangue. Da Venezia riparte “Sognando Itaca”: mare metafora della malattia

Venezia – Salpare con una barca a vela per ritrovare se stessi, e affrontare il mare, aperto, incerto e pericoloso, allo stesso modo in cui si affronta la malattia, come dei novelli Ulisse diretti alla loro Itaca. Prende così il largo, partendo da Venezia, “Sognando Itaca”, progetto di velaterapia riabilitativa per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti con tumore del sangue, promossa da Ail in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, con una serie di tappe in varie città italiane: la prima, proprio oggi nel capoluogo veneto, con la quale la barca ‘Desirè of Dreamers’ ha portato i pazienti ematologici lungo la Certosa, l’Arsenale e il bacino di San Marco, accompagnati da un team multidisciplinare. Una giornata che ha avuto come protagonisti i pazienti, che hanno così provato l’emozione unica di passare una giornata in mare aperto.

L’iniziativa, patrocinata da Marina militare, Sport e Salute, Federazione italiana vela e Lega navale, è stata presentata questa mattina nella cornice della Compagnia della vela dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. “Sognando Itaca” nasce nel 2006 sul Lago di Garda, e si chiama così perché, come Ulisse, i pazienti oncoematologici si trovano ad affrontare un mare aperto, sconosciuto e pieno di insidie. Durante il viaggio scoprono, però, nuovi territori, relazioni, solidarietà e risorse.

La vela infatti, spiega Ail, per le sensazioni che offre e per le condizioni uniche e suggestive in cui viene praticata, ha una funzione terapeutica e contribuisce a rafforzare il rapporto esistente tra pazienti, medici, psicologi e nutrizionisti a bordo. Dal 2009 il progetto ha raggiunto il mare con una barca a vela siglata Ail, con skipper professionisti, pazienti in fase riabilitativa, medici, infermieri e psicologi, e lungo le coste italiane ha fatto tappa nelle città in cui era presente un reparto di Ematologia legato all’associazione. In ogni porto di attracco, le sezioni coinvolte davano vita all’Itaca Day, durante la quale i pazienti dei Centri di Ematologia locali, accompagnati da volontari, medici, infermieri, avevano la possibilità di imbarcarsi per vivere un’esperienza a bordo. Così hanno scoperto la vela come una terapia per la riabilitazione psicologica e il miglioramento della qualità della vita.

Nel corso degli anni, Ail ha messo sempre più attenzione a tutti quegli aspetti in grado di influenzare la malattia e il suo percorso di riabilitazione: psicologici, sociali e stili di vita, fino a concentrarsi sul binomio tra ambiente e salute, tenendo al centro il progetto di Itaca e della vela. Così le sezioni provinciali Ail singolarmente hanno portato avanti, con i circoli nautici locali, iniziative di velaterapia.

Fino ad arrivare all’iniziativa di quest’anno, che sarà realizzata collettivamente: così 20 sezioni Ail avranno, nel periodo estivo, sui laghi o sui mari, il loro ‘Itaca day’, nel quale appunto i pazienti dei centri di ematologia avranno la possibilità di vivere una esperienza di condivisione fuori dallo spazio e dal tempo ordinari della vita quotidiana. Si comincia appunto da Venezia, poi l’Itaca day approderà anche a Ancona, Macerata, Barletta-Andria-Trani, Brescia, Brindisi, Lecce, Livorno, Napoli, Novara, Palermo, Trapani, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Rovigo, Salerno, Taranto, Teramo, Trento, Trieste e Verona.

Alla conferenza stampa all’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia hanno preso parte Alessandro Simon e Giovanni Alliata di Montereale, presidente e presidente onorario Ail Venezia, Giuseppe Toro, presidente Ail nazionale, la pediatra e oncologa Chiara Messina, la psicologa Elvira Tulimieri, Aurelio Angelini, sociologo dell’ambiente e direttore della rivista scientifica Culture della Sostenibilità, e Marco Semprebon di Unicredit. E anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che non ha potuto partecipare, ha mandato un messaggio di “stima al personale sanitario, ai numerosi volontari e a tutti coloro che, a vario titolo ma con la medesima vocazione, contribuiscono fattivamente alla lotta contro queste malattie”, ringraziando Ail “per aver scelto Venezia come sede inaugurale di questo viaggio solidale”.