
ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo. Intervento di chirurgia vascolare con posizionamento di endoprotesi toracica branched risolve con successo un caso di aneurisma dell’arco aortico e aorta discendente.
Si tratta di una procedura innovativa che utilizza un device di nuova generazione (TBE – Thoracic Branch Endoprosthesis) grazie al quale si è risolto con una procedura chirurgica per via percutanea un caso complesso di aneurisma dell’aorta toracica, evitando l’intervento chirurgico open tradizionale, con significativa riduzione dei rischi, tempi e costi di degenza.
Palermo – Grazie al posizionamento di un’endoprotesi/ device di ultima generazione TBE ( Thoracic Branch Endoprosthesis), l’equipe di Chirurgia Vascolare, diretta dal ff dr. Gabriele Ferro, con un trattamento chirurgico esclusivamente condotto per via endovascolare, ha risolto brillantemente un caso di Aneurisma dell’arco aortico ed aorta toracica discendente in un paziente ad alto rischio chirurgico. La peculiarità è stata quella di procedere in unica soluzione con un intervento a minor impatto di rischi intraoperatori grazie proprio all’impianto dell’innovativo device che ha permesso di “escludere” l’aneurisma toracico mediante l’utilizzo di questa endoprotesi toracica, dotata di una ramificazione realizzata appositamente per preservare la vascolarizzazione dell’arteria succlavia sinistra. “Diversamente – spiega Gabriele Ferro – avvalendosi di una protesi standard, si sarebbe dovuto procedere con un intervento tradizionale cd. di derivazione, ovvero eseguendo un by-pass carotido – succlavio e poi escludere l’arteria succlavia sinistra alla sua origine, aumentando considerevolmente l’invasività del trattamento, i suo rischi, nonché la durata del ricovero”. “Il paziente – aggiunge Ferro – era peraltro già stato operato più volte al cuore e, così, ha potuto beneficiare di un trattamento che ha ridotto di gran lunga il rischio intraoperatorio e lo stress post-operatorio, garantendo una dimissione al proprio domicilio in appena 3 giorni”.
Tale scelta di trattamento naturalmente è stata resa possibile grazie al fatto che l’azienda ha dotato la chirurgia vascolare di questo moderno device, che è risultato strategico per la particolare delicata condizione clinica del soggetto. Il device TBE è un’ endoprotesi appunto indicata per il trattamento endovascolare delle patologie dell’arco aortico e dell’aorta toracica discendente che necessitano di una “zona di atterraggio” prossimale, che possa comprendere l’origine di uno dei tronchi sopra-aortici, mantenendone al contempo il flusso ematico.
“ Siamo felici- commenta la direzione strategica – che questo investimento frutto della nostra visione innovativa, anche in termini di dotazione strumentale, abbia potuto supportare il lavoro altamente qualificato dei nostri professionisti e, soprattutto, abbia migliorato il comfort del paziente e lo standard di sicurezza delle cure realizzando altresì una contrazione di tempi e costi di degenza”.
L’intervento è stato eseguito dai chirurghi vascolari Arduino Farina, Chiara Palermo, Fabrizio Valentino, Angelo Sanfiorenzo, coadiuvati in sala dagli infermieri Liliana Angela Critti, Alessia Provenzano, Claudio Mannina. L’anestesia è stata condotta dal medico anestesista – rianimatore dott.ssa Maria Teresa Strano.
Foto Da sinistra: Farina, Ferro, Critti, Provenzano, Mannina, Palermo. In basso: Valentino, Sanfiorenzo