
Con una decisione storica, la Corte Costituzionale ha sancito che le coppie di donne che hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) all’estero devono essere riconosciute come genitrici fin dalla nascita del figlio.
“Questa sentenza rappresenta un passaggio storico- commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay -. Finalmente, anche la nostra Costituzione abbraccia un’idea più ampia e inclusiva di famiglia. Migliaia di bambini e bambine che già vivono in Italia, e quelli che nasceranno in futuro, non dovranno più subire il lungo e doloroso iter giudiziario finora necessario per vedere riconosciuti entrambi i loro genitori. La Corte ha dato voce a un cambiamento sociale e culturale che esiste da anni, ma che la politica ha troppo a lungo ignorato, costringendo molte famiglie a lunghe battaglie legali per ottenere diritti fondamentali”.
“Un ringraziamento speciale – prosegue Piazzoni – va a Rete Lenford e al suo presidente, l’avvocato Vincenzo Miri, che con tenacia ha trasformato anni di lotte del movimento LGBTQIA+ in una vittoria giuridica solida e inoppugnabile. Questo risultato dimostra che l’Italia può e deve evolversi, superando discriminazioni ormai anacronistiche. Ora, però, è il momento di andare oltre: è urgente riformare la Legge 40, rimuovendo il divieto di accesso alla PMA per le coppie di donne e le persone single. Una limitazione che non ha più alcuna giustificazione, se non quella di perpetuare una discriminazione inaccettabile”, conclude Piazzoni.