Ferito durante la cattura di Provenzano, il Tribunale lo riconosce “vittima del dovere”

Il Tribunale di Aosta accoglie il ricorso: lo Stato dovrà riconoscere i benefici spettanti all’investigatore che contribuì alla cattura del superlatitante…

Storica sentenza al tribunale del Lavoro di Aosta (sentenza n. 108/2024) che ha accolto il ricorso presentato da un funzionario dello Stato gravemente infortunato durante una missione investigativa nell’ambito delle operazioni per la cattura del superlatitante Bernardo Provenzano. I giudici hanno riconosciuto lo status di vittima del dovere e obbligato il Ministero a erogare al ricorrente circa 150mila euro oltre a tutti i benefici previsti dalla legge.

Nonostante l’evidente connessione tra l’incidente e l’attività investigativa ad alto rischio, il ministero dell’Interno aveva inizialmente rigettato la richiesta di riconoscimento come “vittima del dovere”, classificando l’evento come un “semplice incidente in itinere”. Una tesi che, con determinazione e prove concrete, i legali Francesco Leone, Simona Fell, Raimonda Riolo e Flavia Maria Caradonna sono riusciti a smontare.

Il giudice del lavoro ha così riconosciuto che la missione era parte integrante di un’attività investigativa di alto profilo e che l’infortunio subito dall’ufficiale – causa di un’invalidità permanente del 49% – rientra pienamente nella definizione di “evento lesivo occorso per causa di servizio in attività connessa alla tutela dello Stato”.

Il Tribunale ha quindi ordinato al Ministero di riconoscere lo status di vittima del dovere, disporre l’inserimento negli elenchi ufficiali ex DPR 243/2006 ed erogare tutti i benefici economici e assistenziali previsti (esenzione ticket, speciale assegno vitalizio, speciale elargizione e rivalutazione ai sensi di legge).

«È una vittoria importante non solo per il nostro assistito – spiegano i legali – ma per tutti coloro che, nell’ombra, lavorano ogni giorno per la sicurezza dello Stato, spesso esposti a rischi enormi e senza tutele adeguate».