FELICISSIMA JURNATA uno spettacolo di Putéca Celidònia

Dal 13 al 18 maggio arriva per la prima volta a Roma, al Teatro Vascello, Felicissima jurnata, creazione di grande successo, da più stagioni, del collettivo napoletano Putéca Celidònia, vincitore del Premio Hystrio-Iceberg 2024. Lo spettacolo interpretato da Antonella Morea e Dario Rea ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Premio Giuria Popolare – Dante Cappelletti 2021, Finalista di Forever Young – La Corte Ospitale 2022 e due nomination ai Premi Ubu 2023 per la Miglior attrice e la Miglior scenografia.

Felicissima jurnata cerca di cogliere l’essenza o, forse, l’assenza di vita reale che unisce sul filo della solitudine il basso napoletano e i protagonisti di Giorni Felici di Samuel Beckett.

Un lavoro, scritto e diretto da Emanuele D’Errico, che nasce da un’esperienza ben precisa, vissuta attivamente da Putéca Celidònia nel Rione Sanità di Napoli, dove la compagnia cura diversi progetti teatrali. Dopo aver preso confidenza con il quartiere ed essere entrati all’interno di alcuni ‘bassi’ – la tipica abitazione al piano terra con ingresso su strada – il collettivo ha iniziato a intervistare le donne e gli uomini che abitano nel quartiere.

Delle loro storie si compone Felicissima jurnata, che pone l’accento sulla paralisi emotiva e fisica che queste persone si impongono per mancanza di mezzi. Molti di loro non sono mai usciti dalla loro città – nel migliore dei casi – e nel peggiore non sono mai usciti dal proprio quartiere e chissà da quanto tempo dalla propria casa. Non è prigionia questa? È una prigionia consapevole o inconsapevole?

Il testo è venuto da sé: lo hanno scritto le storie di Assunta, Pasqualotto, Angela e di tutti gli altri abitanti del Rione Sanità. Felicissima jurnata è anche la storia di una donna di centonove anni che ancora si trucca, che mette lo smalto e ‘sente’ la gente intorno che suona e che canta.

Spiega Putéca Celidònia «Nel 2018 abbiamo iniziato a portare il teatro in mezzo ai vicoli bui e abbandonati del Rione Sanità, e dopo aver preso confidenza con il quartiere, abbiamo avuto la possibilità di entrare in alcuni dei tipici bassi, trovando al loro interno una situazione surreale. Così abbiamo deciso di iniziare questo viaggio, portando con noi una macchina da presa e le domande che il testo di “Giorni Felici” ci aveva mosso. Siamo entrati in queste case, ci siamo immersi nelle storie e nei mondi delle persone che le abitano, lasciandoci sorprendere dai loro racconti, così pregni da poterci scrivere romanzi per ognuno di loro. E tra un’intervista e l’altra abbiamo domandato loro chi fosse Beckett, ma nessuno lo aveva mai sentito nominare. Eppure ci sembravano così vicini, così familiari».

Putéca Celidònia nasce nel settembre 2018 e prende ingestione due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità a Napoli, nel Vicolo della Cultura. Due tipici bassi napoletani che diventano luogo di accoglienza e di restituzione ai cittadini attraverso servizi socio-culturali, tra cui i corsi di teatro, di scenografia e di realizzazione del costume gratuiti. Putéca attraversa tre percorsi di lavoro intrecciati: Territorio, Formazione e Produzione.

Territorio nel Rione Sanità, dove si svolgono le attività e dove nascono i progetti ’A voce d’’o vico (La voce del vicolo), D.A.D. – Dimenticati A Distanza e Segui la voce.

Formazione pone le basi nel Rione Sanità per arrivare poi nell’Istituto penale minorile di Nisida e in numerosi laboratori sul territorio campano dedicati prevalentemente alle minoranze.

Produzione è la sintesi dei primi due percorsi e porta avanti Dall’altraparte|2+2=? e Felicissima jurnata.