Federica Mora: recitare è il sogno della mia vita

La maggior parte delle persone non dà importanza ai sogni: li considera scontati. Ma i sogni, i desideri, le passioni hanno un’influenza molto potente: grazie alle loro frequenze agiscono sui nostri punti energetici. Perché i sogni danno energia, forza e nutrimento alla nostra vita.

Come nel caso di Federica Mora, la protagonista di questa storia. Federica a settembre frequenterà il 5° anno di liceo artistico multimediale a indirizzo cinematografico e dopo il diploma spera di riuscire a entrare al Centro sperimentale di cinematografia o all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, perché il sogno più grande che alimenta la sua felicità è quello della recitazione. “Sono sei anni che studio sia recitazione cinematografica che teatro e continuerò anche quest’anno. Intanto mi diletto anche come modella e da poco, ho cominciato anche a fare la fotografa freelance per shooting”.

Ah, dimenticavo: Federica adora scrivere poesie. I linguaggi della poesia possono essere molto diversi ma resta una delle forme più alte di espressione. E soprattutto, ogni generazione traduce da sola le proprie voci culturali. Questo è il segnale che Federica, come la poesia, è sempre trasformativa. Figlia, studentessa, attrice, modella che si traducono in forza, bellezza, ribellione, l’affrontare a testa alta le conseguenze delle proprie scelte. Quello che dà più gioia, alla fine, è essere una persona viva, grazie ai sogni.

Federica, da dove nasce la passione per l’immagine, la recitazione, l’arte in genere?

Non credo ci sia stato un fattore scatenante, fin da piccolina mi è piaciuta la recitazione, mi piaceva stare al centro dell’attenzione, ed ero molto estroversa e vivace.

Com’è vivere sopra un palco?

Ogni volta che salgo sopra un palco è una scarica di adrenalina pazzesca, mi sento viva come non mai, e l’ansia per l’esecuzione di quello che sto facendo passa in secondo piano. Lì sopra è tutto amplificato, e ti amplifichi anche tu per fare arrivare la tua energia al pubblico. Adrenalina all’inizio, e malinconia alla fine, ma lungo tutta la durata, sempre tanta felicità.

Perché ti piace vivere nella parte di un’altra?

Non saprei spiegarlo con esattezza, a me affascina l’introspezione, quello che la gente ha dentro di sé. Per interpretare un’altra persona devo psicanalizzarla, sono dell’idea che nella recitazione c’è un po’ di psicologia. Recitare non è completamente un evasione da se, nel personaggio che interpreti devi mettere le tue esperienze di vita, la tua immaginazione, il tuo corpo si trasforma, la tua voce cambia, i tuoi pensieri mutano, e i tuoi ricordi cambiano, sei dalla parte del personaggio qualunque cosa faccia. Io do al personaggio qualcosa di me, e lui da qualcosa a me, è uno scambio reciproco.

ll cinema è la tua meta futura e sono certo che ti farai strada. Mal che vada hai pensato a un piano B?

Il mio piano b, non è un piano b vero e proprio, voglio comunque lavorare in questo mondo, ci sono vari settori, non posso vivere senza arte, potrei fare un elenco enorme di lavori dove si può vivere di essa. Mi considero una persona abbastanza dotata nel lato artistico, quindi sfrutterò al massimo queste mie doti. Nella mia vita voglio fare ciò che mi rende felice. Posso sia fare che insegnare la mia professione, tra le altre cose. Sono tante le possibilità, ora come ora mi concentro solo a dare il 100% su tutto quello che mi piace fare e so fare, il tempo vede e provvede.

Non c’è niente che ti spaventa?

Spaventare no, magari a volte mi guardo in torno e posso sentire un po’ di competizione. Ma non la temo. Sono una persona che pensa che ciò che succede nella propria vita è ciò che deve accadere, quindi anche le sconfitte daranno opportunità.

Spesso riferendosi alla tua generazione si dice che vivete valori approssimativi, amori approssimativi, scarso senso di appartenenza. Cosa rispondi?

Non penso sia vero, credo solo che il tempo passa, e cambia il modo di pensare e fare le cose. Personalmente non vivo approssimativamente le cose. I valori sono un concetto molto vago, i valori credo non possano rimanere uguali e immutabili nel tempo, c’è più libertà, e di questo non posso che esserne contenta, come ora che in passato c’è chi si comporta in modo sbagliato, o non eticamente corretto, ciò non vale per tutti. Io ho amato, non so cosa voglia dire amore approssimativo, i sentimenti non possono esserlo. Se si intende che ci si fidanza senza il matrimonio, allora posso sostenere che il matrimonio credo serva a poco, se non soltanto se si vuole poi in futuro creare una famiglia, ma solo per una questione puramente burocratica. Non ho uno scarso senso di appartenenza, dipende da cosa si intende, mente non si può andare d’accordo col pensiero collettivo di tutti, con le persone che la pensano come me mi sento bene e a mio agio.

Cosa ti fa battere forte il cuore?

Mi fa battere il cuore vedere un film che smuove le corde della mia anima, leggere un libro di poesie, incontrare o pensare a una persona molto importante, ascoltare determinate canzoni, disegnare, scrivere, ballare, vedere qualcosa che mi affascina, recitare, un provino.

Pensando al periodo che stiamo vivendo non ti capita mai di vederti nei panni di un naufrago che cerca di sopravvivere nell’oceano?

Forse si, diciamo che sono una persona abbastanza ansiosa, perciò il fatto di avere paura di contagiarsi mi rovina magari alcuni momenti. Quando ho delle date importanti ormai la prima cosa che penso che possa rovinarle o mandarle a monte sia proprio il covid.

Se dovessi esprimere il tuo disgusto per il senso di ingiustizia per le cose brutte che leggiamo sui giornali o vediamo in Tv?

Io semplicemente non mi capacito della crudeltà di alcune persone, sono una persona molto buona, mai violenta, sono contro tutto questo. Vedendo certe cose quasi mi sento di avere paura delle persone che mi circondano.

Guardando al tuo percorso artistico e al netto dell’ambizione: c’è un film che consideri adatto a te?

In realtà io sarei disposta a lavorare in quasi tutti i generi di film, però mi sento abbastanza portata per personaggi dove c’è un forte lavoro introspettivo, oppure dei personaggi comici e solari, o anche personaggi un po’ pazzi sia in senso positivo che negativo, anche se mi è capitato spesso che le persone mi dessero parti da “ragazza al centro dell’attenzione”. Sono molto versatile sulla recitazione, ogni personaggio merita rispetto e ammirazione.

I personaggi che più ti intrigano e perché?

Un personaggio che nella mia carriera mi ha intrigato di più è stato quello di joker, del film Joker 2019. Mi sono innamorata delle capacità dell’attore, non solo di immergersi completamente nella mente e l’anima del personaggio, ma anche delle grandi doti di trasformazioni corporee che ha dovuto fare, ha un movimento scenico impeccabile, e la storia del personaggio, la crescita di un malato di mente solitario in una società che lo abbandona, in un vero e proprio psicopatico assassino, è affascinante, e sarei onorata e gratificata professionalmente se avessi la possibilità di interpretare un personaggio che richiedesse tale impegno. Un anno e mezzo fa circa infatti, creai un monologo reinterpretato su joker, lo recitai io stessa filmandomi, ed è stato un lavoro molto stimolante.

Sono tre città italiane che vogliono dire cinema: Venezia per la Mostra, Roma per Cinecittà, Taormina per il Festival internazionale. Pensi mai come sarebbe bello compiere questo percorso?

Ci penso spesso in effetti, sarebbe un sogno che si realizza, sarebbe sicuramente una soddisfazione. C’è poco da dire, sarebbe il sogno di qualunque attore credo, ma rimango umile anche, faccio questo e voglio farlo perché mi rende viva, perché fa parte di me, non mi importa essere famosa o cose così. Sarebbe meraviglioso vivere di questo, e perché no, se mi dice bene, anche ad alti livelli.

Progetti di Federica: quali sono le sfide più importanti che dovrai affrontare nei prossimi mesi?

Questo periodo della mia vita in effetti è molto importante e impegnativo e non vedo l’ora di percorrerlo, sento che sarà un anno per me di svolta. Dovrò affrontare l’esame della patente, studiare in una nuova scuola di recitazione cinematografica apparentemente più impegnativa delle altre che ho fatto e spero anche più proficua a livello lavorativo, dovrò affrontare la maturità, e subito dopo l’esame di ammissione per entrare nelle accademie di recitazione, e nel mentre portare avanti le mie altre passioni, come la fotografia, la scrittura, la carriera come modella, e continuare a disegnare.